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La Commissione adotta il pacchetto infrazioni di aprile

immagine di una riunione europea

La Commissione europea, con l’obiettivo di assicurare la corretta applicazione del diritto comunitario, individua periodicamente possibili violazioni e avvia azioni legali nei confronti degli stati inadempienti sulla base di indagini proprie o di denunce da parte di cittadini, imprese o altri Stati membri. Per il mese di aprile le decisioni prese in relazione ai procedimenti di infrazione comprendono 32 lettere di costituzione in mora e 53 pareri motivati. La Commissione ha inoltre deciso di sottoporre 12 cause alla Corte di giustizia dell’Unione europea e di archiviare 135 casi nei quali gli Stati membri coinvolti, cooperando con la Commissione, hanno posto fine alle infrazioni e assicurato il rispetto del diritto dell’Unione.

Abbiamo scelto per voi due delle procedure di infrazione: in fondo alla pagina i link per approfondire queste e le altre procedure d'infrazione del mese di aprile 2023.

Pacchetto infrazioni di aprile: la Commissione europea esorta l’Italia alla corretta attuazione della direttiva europea che garantisce la parità di trattamento dei lavoratori a tempo determinato

Nel pacchetto infrazioni di aprile, la Commissione ha deciso di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il non corretto recepimento all’interno dell’ordinamento italiano della direttiva europea 1999/70/CE, quadro giuridico generale di riferimento che garantisce la parità di trattamento dei lavoratori a tempo determinato, proteggendoli da  possibili discriminazioni attraverso un obbligo per gli Stati membri di disporre misure atte a prevenire e sanzionare l’utilizzo abusivo di contratti di lavoro a tempo determinato.
La normativa italiana è stata valutata non sufficientemente punitiva e sanzionatoria, in particolare per le categorie di lavoratori del settore pubblico. Tra questi, figure professionali quali insegnanti, operatori sanitari e personale amministrativo lavorano a condizioni meno favorevoli rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, situazione che costituisce una discriminazione che viola il diritto dell’Unione e, in particolare, la direttiva in questione.
L’Italia, pur avendo fornito spiegazioni sulle proprie norme nazionali, dispone ora di 2 mesi per rimediare alle lacune dell’ordinamento nazionale conformandosi alla direttiva europea o rischia di vedersi coinvolta in un procedimento dinanzi alla Corte di giustizia dell’UE.

Pacchetto infrazioni di aprile: la Commissione invita il Belgio a rispettare il diritto di soggiorno dei cittadini europei in cerca di lavoro

L’attuale normativa europea in vigore in materia di permanenza nel territorio di ciascuno degli Stati membri prevede che i cittadini europei abbiano diritto di soggiorno per un periodo di 3 mesi alla sola condizione di essere in possesso di un documento di identità valido. Successivamente, ad ogni cittadino in cerca di lavoro per la prima volta, dovrebbe  essere consentita la permanenza nel territorio dello stato ospitante per un lasso di tempo ragionevole dopo l’iscrizione presso i servizi per l’impiego. Solo trascorso tale periodo, lo Stato ospitante può pretendere che il cittadino dimostri delle reali possibilità di trovare lavoro tale da giustificare un ulteriore permanenza nel suo territorio.
Già nel 2020 la Corte di giustizia, chiarendo il contenuto della norma e fissando a 6 mesi la ragionevolezza del periodo di soggiorno, aveva condannato la normativa belga come contraria all’ articolo 45 del TFUE nella parte in cui essa prevede l’obbligo di fornire alle autorità la prova della possibilità reale di trovare lavoro subito dopo i primi 3 mesi di soggiorno.
Il Belgio non ha intrapreso alcuna azione volta a garantire la conformità al diritto dell’Unione, motivo per il quale la Commissione ha deciso di inviare un parere motivato in cui invita il paese inadempiente, entro 2 mesi, a conformarsi alle norme in questione. Trascorso questo periodo, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.

(a cura della tirocinante Camilla Sorano)

 
 
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