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Cipro - memoria interdetta

28 ottobre-14 novembre 2017 - Complesso monumentale san Severo al Pendino, via Duomo 286

Inaugurazione sabato 28 ottobre dalle 17.00
Si intitola "Cipro - Memoria interdetta" la mostra documentaria che verrà inaugurata sabato 28 ottobre, alle 17.00, nel Complesso monumentale di San Severo al Pendino, in via Duomo 286. "Cipro - Memoria interdetta" racconta la distruzione del patrimonio culturale dell'isola di Cipro seguita all'occupazione turca. Nel luglio del 1974, a seguito di un colpo di stato orchestrato dalla allora regime greco dei colonnelli contro il governo Cipriota, l'esercito turco invase ed occupò il nord dell'isola. Ne conseguì la morte di 5.000 Ciprioti, la sparizione di circa 1.500 persone, l'espulsione di 200.000 abitanti e l'occupazione del 37% dell'isola da parte delle truppe turche. Il processo di dissoluzione dell'identità cipriota fu sistematico: almeno 55 chiese furono convertite in moschee, altre 50 diventarono negozi, musei, ostelli mentre molte chiese e monasteri  furono demoliti. I cimiteri di 25 villaggi furono rasi al suolo. Icone, pale d'altare e tesori archeologici furono trafugati e venduti all'estero, alimentando il mercato illegale di opere d'arte.
Le autorità religiose ed in particolare il Metropolita di Kykkos, Nikiforos, hanno avviato un processo di recupero e salvaguardia dei beni artistico-religiosi esistenti nella parte nord dell'Isola. Grazie ad un programma scientifico di raccolta dati, catalogazione ed archiviazione fotografica, portata avanti da un gruppo di esperti, si cerca così di salvare quanto attualmente ancora rimane del patrimonio artistico religioso nella regione occupata.
"Cipro - Memoria interdetta" è divisa in sei sezioni: la prima illustra i casi di distruzione del patrimonio culturale cipriota - in particolare dei monumenti a uso civile e di religione greco-ortodossa - dal 1974; la seconda mostra la distruzione dei monumenti religiosi delle comunità religiose non ortodosse, minoranze fino al '74 perfettamente in armonia con il resto della popolazione. Nella terza sezione si racconta come il regime di occupazione cambiò destinazione d'uso ai monumenti religiosi, trasformandoli in moschee o attività commerciali. Nella quarta e penultima sezione si affronta il tema della preservazione dei monumenti religiosi presenti nella Repubblica di Cipro. Nella quinta sezione si illustrano gli sforzi delle autorità cipriote in tema di rimpatrio. Nell'ultima sezione sono esposti alcuni esempi direstauro e conservazione delle opere trafugate in gran numero da mercanti d'arte turchi.
L'evento è promosso e organizzato dalla Comunità Ellenica di Napoli e Campania, con la collaborazione del Museo Bizantino di Nicosia-Cipro, della Società degli Studi Ciprioti, del Foro delle religioni e delle culture del  Monastero di Kykkos, del Comune di Napoli. con il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica di Cipro a Roma e il sostegno del Ministero degli Affari esteri di Cipro e del Consolato onorario di Cipro a Napoli.

Informazioni: info@comunitaellenicanapoli.it/ +39 081 7901364
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