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Personale fotografica di Federica Ariemma dal titolo (My)anmar

Loft del PAN, dal 2 al 6 dicembre 2015. Inaugurazione giovedì 2 dicembre, alle ore 17.00

Mostra a cura di Chiara Reale con il sostegno dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo e dell'Assessorato ai Giovani e alle Politiche Giovanili

 

Mercoledì 2 dicembre, alle ore 17.00 sarà inaugurata presso il PAN - Palazzo delle Arti di Napoli (Loft) la personale fotografica di Federica Ariemma dal titolo(My)anmar, a cura di Chiara Reale, con il sostegno dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo e dell'Assessorato ai  Giovani e Alle Politiche Giovanili, creatività e innovazione del Comune di Napoli.
La mostra sarà visitabile fino al 6 dicembre 2015.

(My)anmar è il primo progetto fotografico e artistico di Federica Ariemma. Le fotografie che compongono il lavoro sono state scattate durante un soggiorno in Birmania (il cui nome ufficiale è oggi Myanmar). Un viaggio sognato e programmato da tempo e finalmente realizzato nell'estate del 2015 durante il quale la giovane fotografa partenopea si trova ad essere catapultata in un mondo nuovo, costretta ad affrontare la differenza fra ciò che si è immaginato e ciò che è reale. Uno stimolo importante che porta Federica a mettere in discussione, fotograficamente e personalmente, tutti i concetti su cui si basa l'essere una giovane occidentale ed esserlo nel 2015. L'esperienza vissuta da Federica Ariemma nel paese del sudest asiatico diviene soprattutto un modo per affrontare un viaggio in se stessa, attraverso un corpus di fotografie che esula dalla canonica riproposizione del reportage di viaggio. Esse non indugiano mai sugli aspetti esotici della società birmana, non ammiccano all'occhio occidentale, ma con uno sguardo lucido sondano i cambiamenti manifestati in una società avviata verso una tumultuosa trasformazione, in cui espressioni di accesa modernità si confrontano con retaggi di un passato ancora profondamente presente. Dal corto circuito determinato dalla coesistenza di questi elementi antitetici, nasce la riflessione di Federica Ariemma, una riflessione dalla quale non si sottrae lo spettatore, invitato ad entrare in quegli scenari, a confrontarsi con ciò che vede, a trovare nel proprio vissuto un piccolo posto ancora insondato: un personale
angolo di Birmania.

 
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