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Complesso Santa Maria della Pace

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Complesso Santa Maria della Pace

 

Complesso di Santa Maria della Pace
Il complesso dell’ex Ospedale Santa Maria della Pace occupa un’insula dell’impianto greco romano tra le più dense di stratificazioni della città antica. Fu realizzato sul luogo del quattrocentesco palazzo di Ser Gianni Caracciolo del quale rimangono, su via Tribunali, il portale d’ingresso tardo-quattrocentesco, di influenza catalana, e il doppio cortile interno, sul cui impianto fu costruito uno dei due chiostri attualmente presenti. Il complesso si sviluppa intorno a due chiostri realizzati a quota diversa a causa della pendenza del sito che dal 1587 fino al 1974 è stato utilizzato come ospedale. A seguito del violento terremoto del 1732 si resero necessari interventi di ripristino, per cui nel 1765 fu avviato un programma di ampliamento che portò alla formazione dell’impianto architettonico come lo vediamo oggi.  A questa fase risale anche l’ampliamento della parte più pregevole del complesso ossia la Gran Sala o Lazzaretto dell’ospedale che tuttora occupa tutto il lato est estendendosi per tutta la lunghezza del nuovo cortile. L’impianto architettonico rimase quello originale cinquecentesco, che ricordava quello classico degli ospedali medievali, costituito da un’unica sala ad un piano lunga ben 84 metri, larga 10 e alta 12 metri, non suddivisa internamente e con una doppia fila di 15 finestroni sui lati lunghi. La complessa vicenda che riguarda la proprietà del palazzo dalle sue origini nel quattrocento, attraverso la soppressione degli ordini religiosi nel 1866 e il passaggio agli “Ospedali riuniti” si è conclusa solo nel 2022, a seguito di un contenzioso, con la divisione del complesso divenuto in parte di proprietà del Comune di Napoli ed in parte di proprietà della ASL.
 Il progetto originario, che prevedeva la trasformazione del complesso in un polo culturale dotato di molteplici funzioni quali museo etnoantropologico e museo dell’ASL, consorzi di botteghe artigiane con scuola di formazione, residenze per anziani e studentati dotati di coperture attrezzate con orti-giardino e solarium con impianti di energia rinnovabile, dovrà necessariamente essere riformulato in funzione del recentissimo ridimensionamento degli spazi di proprietà dell’amministrazione comunale. Rimane, invece, invariato, il progetto relativo al consolidamento delle strutture, alla rifunzionalizzazione dei percorsi verticali e orizzontali, alla liberazione dai volumi incongrui e soprattutto rimane invariato il progetto di restauro materico che saprà restituire il suo splendore alla antica pregevole architettura. 






 

Stato dell’intervento

PROGETTAZIONE DEFINITIVA

Proprietà

Comune di Napoli - ASL

Fruibilità

Non fruibile ad eccezione del Lazzaretto

Progetto preliminare

Comune di Napoli - Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli - Direzione Regionale MIC Musei Campania

Progetto definitivo

RTP costituito tra arch. Maria Ferrara (capogruppo), ing. Lorenzo Jurina, arch. Alberta Chiari, arch. Valentina Enrichetta Mogicato, dott. Sabino Giovannoni, ing. Antonello Calderoni, arch. Antonio Farina, arch. Valentina Maria Gaeta, geol. Fabio Crispino

Importo finanziamento    POR Campania FESR

€ 7.000.000,00

Importo speso e rendicontato POR Campania FESR

€ 199.401,54
(di cui € 198.001,90 sul POR FESR 2014/2020 e € 1.399,64 sul POR FESR 2007/2014)

 
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