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Il punto sulla Carta europea dei diritti fondamentali

 
statua con bilancia

La Carta europea dei diritti fondamentali riunisce in un unico testo tutti i diritti personali, civici, politici, economici e sociali di cui godono le persone nell'UE. La Carta è divenuta giuridicamente vincolante nell'UE con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona. Le istituzioni dell'UE sono tenute al rispetto dei diritti sanciti dalla Carta. Le disposizioni in essa contenute si applicano alle istituzioni, organi e organismi dell'UE nel rispetto del principio di sussidiarietà come pure agli Stati membri esclusivamente nell'attuazione del diritto dell'Unione (art. 51).
Chiunque ritenga di aver subito una violazione dei propri diritti mediante l'attuazione della normativa europea può rivolgersi ad un giudice o difensore civico nazionale. Se non soddisfatto della risposta ricevuta, può presentare denuncia alla Commissione europea. La Commissione è tenuta a garantire che i paesi dell'UE rispettino i diritti fondamentali quando attuano la normativa europea e che le proposte normative da essa avanzate siano compatibili con la Carta. Ogni anno la Commissione pubblica una relazione che illustra  il grado di aderenza delle legislazioni nazionali rispetto al dettato della Carta dei diritti fondamentali.
I cittadini sono oggi più consapevoli della Carta rispetto al 2007 (64% contro il 48%, secondo un sondaggio Eurobarometro ), anche se il 65% degli europei vorrebbe sapere meglio a chi rivolgersi in caso di violazione dei  diritti.
E' da sottolineare come la Commissione non ha il potere di intervenire ogniqualvolta vi siano  sospetti  di  violazione dei diritti fondamentali all'interno dell'UE; può farlo ove tale violazione avvenga nella fase di attuazione della normativa europea da parte delle autorità nazionali.

 
 
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