
La Commissione europea ha presentato lo scorso 5 novembre un ambizioso pacchetto di misure per rafforzare la competitività e la sostenibilità del sistema dei trasporti dell’Unione. L’iniziativa, che si articola su due assi principali — lo sviluppo della rete ferroviaria ad alta velocità e il potenziamento degli investimenti nei combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio per il trasporto aereo e marittimo — mira a rendere la mobilità europea più efficiente, interconnessa, accessibile e climaticamente neutra.
Al centro del piano ferroviario figura la creazione di una rete ad alta velocità europea più rapida, interoperabile e capillare entro il 2040. L’obiettivo è duplice: ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza tra le principali capitali e rendere il treno un’alternativa competitiva ai voli a corto raggio. Il progetto, che si basa sull’espansione della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), prevede collegamenti a velocità pari o superiori ai 200 km/h, con tratte simboliche come Berlino-Copenaghen in quattro ore (rispetto alle attuali sette) e Sofia-Atene in sei ore (contro le attuali tredici e quaranta).Per realizzare questa visione, Bruxelles propone quattro linee d’azione: eliminare le strozzature transfrontaliere entro il 2027, sviluppare una strategia di finanziamento coordinata a livello europeo, migliorare le condizioni per gli investimenti privati e industriali — anche attraverso la digitalizzazione dei sistemi di gestione e biglietteria — e rafforzare la governance comune, con una pianificazione più integrata tra i gestori delle infrastrutture. Oltre a ridurre la congestione e liberare capacità sulle linee tradizionali, la rete ad alta velocità sosterrà anche il rilancio dei treni notturni, il trasporto merci e la mobilità militare, rafforzando al contempo il turismo e la coesione territoriale.
Parallelamente, la Commissione ha adottato il Piano di investimenti per i trasporti sostenibili (STIP), un’iniziativa volta a stimolare gli investimenti nella produzione e nell’uso di carburanti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, con particolare attenzione ai settori dell’aviazione e della navigazione. Secondo le stime europee, entro il 2035 saranno necessari circa 20 milioni di tonnellate di combustibili sostenibili — tra biocarburanti ed elettrocarburanti — per centrare gli obiettivi di RefuelEU Aviation e FuelEU Maritime, richiedendo investimenti complessivi dell’ordine dei 100 miliardi di euro.Lo STIP prevede di mobilitare almeno 2,9 miliardi di euro attraverso gli strumenti finanziari dell’UE entro il 2027: 2 miliardi saranno destinati a combustibili alternativi sostenibili nell’ambito di InvestEU, 300 milioni provenienti dalla Banca europea dell’idrogeno sosterranno i carburanti a base di idrogeno, mentre 446 milioni confluiranno nel Fondo per l’innovazione per progetti legati a carburanti sintetici per aviazione e navigazione. Ulteriori 133,5 milioni finanzieranno ricerca e innovazione attraverso Orizzonte Europa.
Entro la fine del 2025 la Commissione e gli Stati membri intendono inoltre avviare la eSAF Early Movers Coalition, un progetto pilota che mobiliterà almeno 500 milioni di euro per promuovere la produzione di carburanti sintetici per l’aviazione. A medio termine, Bruxelles punta a istituire un meccanismo stabile per collegare produttori e acquirenti di combustibili, riducendo il rischio di investimento e garantendo la certezza delle entrate.Con questa duplice strategia, l’Unione europea punta dunque a consolidare la propria leadership globale nella mobilità sostenibile, accelerando la transizione verso un’economia climaticamente neutra e rafforzando, al contempo, l’integrazione e la competitività del continente.