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Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato

 
Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato
Foto di Massimo Moffa
 

 

La Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato è situata al centro dell’esedra monumentale di Piazza Mercato, nel cuore storico della città di Napoli.
Tornata recentemente al suo antico splendore in seguito a significativi interventi di consolidamento e restauro condotti dalla competente Soprintendenza e dal Servizio Grande Progetto UNESCO del Comune di Napoli, la Chiesa è stata affidata in gestione al Servizio Cultura del
Comune e destinata a ospitare attività culturali di valorizzazione, quali mostre, concerti, reading, laboratori, seminari e visite guidate.

 

Avviso al pubblico

Martedì 24 dicembre 2024, la Chiesa sarà aperta dalle ore 10:00 alle ore 13:00.

Per consentire l’allestimento per gli eventi, la Chiesa resterà chiusa nei seguenti giorni:

• Giovedì 12 dicembre 2024
• Giovedì 19 dicembre 2024
• Dal 25 al 31 dicembre 2024
 
 

Il sito

La chiesa venne edificata alla fine del XVIII secolo, nell’ambito di una generale risistemazione dell’antico largo del Mercato, su progetto dell’architetto militare Francesco Sicuro.

Ci troviamo durante il Regno di Ferdinando IV, in una fase della storia della città caratterizzata dalla realizzazione di importanti progetti urbanistici che prevedevano, tra gli altri, il riordino del largo di Castello (oggi piazza Municipio) - dove proprio il Sicuro aveva progettato l’edificio della Real Gran Guardia, oggi scomparso, e il Teatro del Fondo, l’attuale Mercadante -, di piazza Carlo III, dove si costruiva l’imponente Albergo dei Poveri, la realizzazione della villa Reale (oggi Comunale) e, come vedremo, proprio di piazza del Foro Magno, oggi piazza Mercato.

Un rogo divampato nel 1781, durante il famoso incendio del campanile del Carmine, che si era esteso distruggendo il sistema di baracche sorte nella piazza, pose le condizioni per una generale riflessione sulla forma del grande largo.

Il Sicuro presentò diversi progetti: uno che avrebbe previsto al centro di una estesa esedra a due bracci, destinata ad accogliere le botteghe, una grande fontana monumentale, ma i cui costi per la realizzazione sembrarono troppo alti, e una seconda versione, risultata vincitrice, che metteva al centro delle due ali un’elegante chiesa.

L’edificio sacro nacque dall’esigenza di ricordare la preesistenza di una cappella intitolata alla Croce, sorta per rievocare il luogo dove era stato decapitato nel 1268 per volontà di Carlo I d’Angiò il giovane Corradino di Svevia, erede dell’Impero di Federico II, e di una piccola chiesa che celebrava le tante anime del purgatorio, circa 47.000, morte durante la peste del 1656 e i cui corpi erano custoditi in quattro fosse comuni, proprio nella piazza.

Un progetto elegante e di grande armonia, moderno e al passo con i tempi che, prevedendo la costruzione di un edificio basso e continuo a forma di mezza luna, sembra ispirarsi a un modello che aveva un’origine antica, ma che, alla fine del Settecento, stava avendo una grande diffusione anche grazie al progetto realizzato in Inghilterra a Bath con il maestoso Crescent, opera di John Wood il Giovane, un vero e proprio prototipo di edilizia abitativa condominiale.

Un modello secondo alcuni anche pieno di riferimenti simbolici, di stampo massonico, che forse ritroviamo anche nel progetto di Francesco Sicuro, suggeriti dalla presenza dei due obelischi con sfingi, altra simbologia massonica, eleganti elementi di arredo presenti nella piazza che fungevano anche come abbeveratoi.

Quello che è certo è che il Sicuro sembra voler assegnare al Largo - luogo nato per il commercio e le attività artigianali, ma anche teatro di rivolte, esecuzioni, vendette - una nuova moderna identità in linea con una stagione politica che cercava di attribuire alla città un volto da grande capitale europea.

Insomma non più frutta e sangue!

La sua ambizione fu tradita dal destino di questo luogo divenuto nuovamente teatro di rivolte ed esecuzioni durante la Rivoluzione Napoletana del 1799 e il suo elegante progetto fu soffocato dalla speculazione edilizia degli anni 50 del ‘900.

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La chiesa, parte integrante del progetto, venne realizzata a croce greca, con una simmetrica facciata a due ordini, con le statue dei SS. Pietro e Paolo e Eligio e Gennaro e con una leggera cupola, ricoperta, secondo la moda del tempo, da embrici colorati.
L’interno si presenta vuoto dei suoi arredi e degli apparati decorativi.
I dipinti, attribuiti ad Andrea Malinconico e Giacinto Diano, sono nei depositi di Castel Nuovo.
Sopravvivono degli altari in marmo gli splendidi angeli reggi mensola, opera di Angelo Viva, e i poco leggibili lacerti di affresco: due pennacchi rappresentanti gli evangelisti Matteo e Giovanni e un affresco nel soffitto che fa da divisorio alla balconata.
All’ingresso, sul lato sinistro, troviamo la colonna di porfido rosso parte importante di questa storia.
 
 
Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato

La cappella con la colonna con la Croce era stata innalzata, secondo la tradizione, nel 1331, da un conciatore di pelli chiamato Domenico Persio [o Punzo, come riportato da altri], che anche aveva, mosso dalla pietà per il giovane erede svevo la cui sorte era rievocata dalla scritta “Asturis ungue, leo pullum rapiens aquilinum. Hic deplumavit, acephalumque dedit” (Il leone artigliando ad Astura l’aquilotto lo rapì qui gli divelse le ali e lo decapitò).

Da quel momento iniziò l’evento che rese la cappella celebre ai napoletani: “Nel suolo di questa cappella osservasi continuamente un portento, e si è che nel mezzo vedesi un circolo continuamente, e di està [estate, ndr] e d’inverno, sempre bagnato, e tutto il rimanente del suolo che li sta d’intorno asciuttissimo, ed il circolo è dove proprio Corradino fu decollato, per dimostrare cred’io che la terra medesima non sappia astenersi di continuamente piangere la morte d’un innocente principe con tanta empietà dannato a morte”.

Di fronte al luogo, sempre Persio avrebbe poi collocato una statua della regina Margherita, madre di Corradino, poi rimossa.
Un’altra fonte attribuiva la fondazione della cappella a Carlo d’Angiò, come espiazione per l’atto, certamente giustificato dagli eventi bellici, di aver decapitato un giovane ragazzo.

 
 

Orari di visita

La Chiesa è sita in Piazza Mercato n. 288 ed è visitabile dal martedì alla domenica, festivi inclusi, dalle ore 10:00 alle ore 18:00.

 
 

Contatti

Area Cultura
Servizio Cultura c/o Palazzo Cavalcanti
Via Toledo n. 348 (80135 - Napoli)

Email: cultura@comune.napoli.it
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