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Una medaglia per la cognata di Napoleone

particolare di dipinto raffigurante Giulia Clary Bonaparte
Jean-Baptiste Wicar, Giulia Clary Bonaparte (particolare) - Caserta, Palazzo Reale

Il 25 dicembre 1805 Napoleone sentenziava: "La Casa di Napoli ha cessato di regnare!". La decisione era presa e un'armata francese forte di 45.000 uomini comandati da Giuseppe Bonaparte, fratello dell'imperatore e suo luogotenente, intraprese la conquista del regno di Napoli.

Giuseppe entrò in città il 15 febbraio 1806 ed il 30 marzo giunse da Parigi il decreto dell'imperatore che lo creava re di Napoli e di Sicilia (è da dire che sia lui che il suo successore non ebbero mai effettiva potestà sull'isola).
Aveva inizio il periodo di governo del regno di Napoli da parte dei cosiddetti "sovrani napoleonidi" che, continuando con Gioacchino Murat, durò fino al 1816.

Nel 1794 Giuseppe aveva sposato Maria Giulia Clary ed ora la donna si trovava catapultata nel ruolo di regina; per giungere nella capitale del suo regno, però, Giulia attese fino al 1808.
Alle due del pomeriggio del 3 aprile, in stretto incognito, la regina giunse in città e con il suo arrivo si diffuse nei salotti della capitale il giudizio che la riguardava: "Si dice che sia un'ottima e pia donna" (meno gentile fu, invece, il commento del popolo per quell'arrivo così nascosto ed anonimo: "La regina è benuta da mappina").

Il Corpo di Città avviò i preparativi per una grande festa in onore di madame e, come ci narra un cronista di quei giorni, "ha già fatto il modello di una moneta da battersi, che da una parte avrà l'effigie di Giuseppe e Giulia, nell'esergo il Cavallo sfrenato, antico stemma della Città di Napoli, col motto dato dall'Arcivescovo di Taranto, presidente dell'Accademia: effraenis paret [appare sfrenato]. Per la festa si prepara un locale tutto nuovo in quel vasto magazzino della conservazione dei grani, un tempo detto fosse del grano [all'incirca nella zona dell'attuale via Pessina]".

Dopo poco più di un mese, il 23 maggio 1808, Giuseppe Bonaparte lasciava la città ed il regno per obbedire ad un ennesimo ordine del fratello-imperatore che lo aveva destinato a cingere la corona di Spagna. Giulia lasciò Napoli il successivo 7 luglio, in carrozza da viaggio trainata da sei cavalli "colla sua Guardia reale di scorta e (...) seguita da tutti i generali che qui sono a cavallo (...) il generale di Polizia e tutti i Ministri (...) indi i ciamberlani tutti che l'accompagnarono fino ad Aversa".

 
medaglia con profili di sovrani e cavallo sfrenato

La medaglia fu coniata in esemplari di argento e di bronzo. Ha un diametro di 41 mm. e presenta al diritto i profili accollati, a destra, dei due sovrani con la legenda JOSEPHUS NAPOLEO IULIA MARIA e al rovescio il motto EFFRAENIS PARET, il cavallo sfrenato, simbolo della città, e all'esergo: ADVENTUI REGINAE EXPECTATISSIMO / O.(rdo) P.(opulus) Q.(ue) N.(eapolitanus) / ANNO REGNI III.

I modelli della medaglia furono presentati all'approvazione del re il 17 maggio 1808 durante i festeggiamenti che il Corpo di Città aveva organizzato per celebrare l'arrivo della regina.

 
 
 

Bernardo Leonardi

 
 

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