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Intervista all'Assessore Cardillo: i fondi europei per il rilancio di Napoli

Denaro tv presenta Riflettori su pit città di Napoli I fondi europei per il rilancio di Napoli Presentatore Ben trovati al nuovo appuntamento con riflettori su..... quest'oggi ci occupiamo di fondi europei e in particolare del pit da città di Napoli e lo facciamo con l'assessore Enrico Cardillo che ha una delega al bilancio risorse strategiche del comune di Napoli. Benvenuto assessore Assessore Enrico Cardillo Buonasera Presentatore ed è con noi anche Francesca Iacono responsabile del servizio finanziamenti europei del comune di Napoli Dott.ssa Dirigente Francesca Iacono Buonasera Presentatore Buonasera come abbiamo visto nel video che è andato in onda come copertina del nostro speciale la programmazione europea, ed il pit in particolare, sono degli strumenti importanti per lo sviluppo di una città, una città complessa come Napoli, che sostanzialmente, assessore, cambia volto grazie a questi strumenti Assessore Enrico Cardillo ma sicuramente! anche perché, diciamo, la città di Napoli nell'esperienza precedente, nell'impiego di fondi strutturali antecedenti al 2000-2006 non era stata tra le città che avevano brillato in quanto ad utilizzo di fondi europei, ed ovviamente questo si è rivelato un punto di grande debolezza soprattutto rispetto alle altre esperienze di successo delle regioni e delle città rientranti nel cosiddetto obiettivo uno: le realtà del mezzogiorno d'Italia, che invece avevano ben operato attingendo a piene mani all'enorme dotazione finanziaria che l'Unione Europea mette a disposizione per sostenere lo sviluppo locale. I casi di successo si sono rivelati, sicuramente, negli anni precedenti: l'Abruzzo che grazie ad una sapiente capacità di utilizzare i fondi europei (come noto poi è uscito dalle regioni dell'obiettivo uno) e la Basilicata è stata la regione che meglio e più di tutti ha saputo utilizzare una massa enorme di risorse europee, e in questa direzione si sono allineate al target e ai livelli di utilizzo dei fondi europei come la Spagna, il Portogallo, l'Irlanda, cioè le aree che in precedenza avevano avuto problemi di declino economico e quindi anche problemi di ricaduta, di impoverimento delle realtà sociali. Noi, nell'esperienza del 2000-2006, con l'utilizzo ed il ricorso ai fondi europei, credo che abbiamo fatto una cosa straordinariamente positiva, innanzitutto perché, e proprio attraverso il ricorso ai fondi europei, che sono in abbondanza disponibili, se la macchina di un comune è in condizione di saper fare progettazioni di eccellenza, e soprattutto se una città come si è rivelato nel caso di Napoli, nell'esennio 2000-2006, non solo sa fare progettazioni, ma se poi è in grado di impiegare queste risorse nei tempi assegnati, e non a caso noi dobbiamo rendicontare entro il 2008 tutto quello che abbiamo progettato nel 2000-2006. Voglio anche dire che con la crisi fiscale dei comuni, con la riduzione dei trasferimenti verso le città e verso i comuni da parte dello Stato centrale, è un processo questo che si è delineato chiaro e forte in tutta Europa, e soprattutto anche nel nostro paese, per i problemi che ci sono stati e che permangono, di contenimento della finanza pubblica, la leva della capacità di utilizzo dei fondi europei si è rivelata insieme ad altre opportunità uno straordinario formidabile strumento per rendere disponibili risorse per cambiare il profilo e la pelle di una città. Il PIT, il progetto integrato città di Napoli, è un caso di successo; siamo già in grado di dirlo e nasce da un'idea forza molto importante che ci viene un po' dal passato, dall'eredità della nostra città. Infondo la nostra città è una città di mare e ricordando Anna Maria Cortese, che ha scritto un libro bellissimo: il mare non bagna Napoli; e uno dei punti di debolezza della nostra città è che non è mai stata in grado che la mente di far diventare il rapporto con il mare, uno straordinario motore di sviluppo. quindi, la prima coordinata dell'idea-forza del progetto integrato città di Napoli è stato quello di far recuperare il rapporto tra la città e il mare. Denaro tv presenta Riflettori su pit città di Napoli I fondi europei per il rilancio di Napoli Presentatore Ben trovati al nuovo appuntamento con riflettori su..... quest'oggi ci occupiamo di fondi europei e in particolare del pit da città di Napoli e lo facciamo con l'assessore Enrico Cardillo che ha una delega al bilancio risorse strategiche del comune di Napoli. Benvenuto assessore Assessore Enrico Cardillo Buonasera Presentatore ed è con noi anche Francesca Iacono responsabile del servizio finanziamenti europei del comune di Napoli Dott.ssa Dirigente Francesca Iacono Buonasera Presentatore Buonasera come abbiamo visto nel video che è andato in onda come copertina del nostro speciale la programmazione europea, ed il pit in particolare, sono degli strumenti importanti per lo sviluppo di una città, una città complessa come Napoli, che sostanzialmente, assessore, cambia volto grazie a questi strumenti Assessore Enrico Cardillo ma sicuramente! anche perché, diciamo, la città di Napoli nell'esperienza precedente, nell'impiego di fondi strutturali antecedenti al 2000-2006 non era stata tra le città che avevano brillato in quanto ad utilizzo di fondi europei, ed ovviamente questo si è rivelato un punto di grande debolezza soprattutto rispetto alle altre esperienze di successo delle regioni e delle città rientranti nel cosiddetto obiettivo uno: le realtà del mezzogiorno d'Italia, che invece avevano ben operato attingendo a piene mani all'enorme dotazione finanziaria che l'Unione Europea mette a disposizione per sostenere lo sviluppo locale. I casi di successo si sono rivelati, sicuramente, negli anni precedenti: l'Abruzzo che grazie ad una sapiente capacità di utilizzare i fondi europei (come noto poi è uscito dalle regioni dell'obiettivo uno) e la Basilicata è stata la regione che meglio e più di tutti ha saputo utilizzare una massa enorme di risorse europee, e in questa direzione si sono allineate al target e ai livelli di utilizzo dei fondi europei come la Spagna, il Portogallo, l'Irlanda, cioè le aree che in precedenza avevano avuto problemi di declino economico e quindi anche problemi di ricaduta, di impoverimento delle realtà sociali. Noi, nell'esperienza del 2000-2006, con l'utilizzo ed il ricorso ai fondi europei, credo che abbiamo fatto una cosa straordinariamente positiva, innanzitutto perché, e proprio attraverso il ricorso ai fondi europei, che sono in abbondanza disponibili, se la macchina di un comune è in condizione di saper fare progettazioni di eccellenza, e soprattutto se una città come si è rivelato nel caso di Napoli, nell'esennio 2000-2006, non solo sa fare progettazioni, ma se poi è in grado di impiegare queste risorse nei tempi assegnati, e non a caso noi dobbiamo rendicontare entro il 2008 tutto quello che abbiamo progettato nel 2000-2006. Voglio anche dire che con la crisi fiscale dei comuni, con la riduzione dei trasferimenti verso le città e verso i comuni da parte dello Stato centrale, è un processo questo che si è delineato chiaro e forte in tutta Europa, e soprattutto anche nel nostro paese, per i problemi che ci sono stati e che permangono, di contenimento della finanza pubblica, la leva della capacità di utilizzo dei fondi europei si è rivelata insieme ad altre opportunità uno straordinario formidabile strumento per rendere disponibili risorse per cambiare il profilo e la pelle di una città. Il PIT, il progetto integrato città di Napoli, è un caso di successo; siamo già in grado di dirlo e nasce da un'idea forza molto importante che ci viene un po' dal passato, dall'eredità della nostra città. Infondo la nostra città è una città di mare e ricordando Anna Maria Cortese, che ha scritto un libro bellissimo: il mare non bagna Napoli; e uno dei punti di debolezza della nostra città è che non è mai stata in grado che la mente di far diventare il rapporto con il mare, uno straordinario motore di sviluppo. quindi, la prima coordinata dell'idea-forza del progetto integrato città di Napoli è stato quello di far recuperare il rapporto tra la città e il mare.
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