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La grande tradizione musicale napoletana e la mostra "Le vedute di Napoli dal '600 al '900", a Monterrey

orchesta del Teatro San Carlo
l'orchesta del Teatro San Carlo con Massimo Ranieri

La grande tradizione musicale di qualità e l'insuperabile potere evocativo del '900 napoletano sbarcano al Forum Universale delle Culture.
Dopo l'arte presepiale e i reading letterari, sono proseguite con successo le iniziative messe in campo dalla città di Napoli, per sostenere la sua candidatura a sede del Forum nel 2013, nell'ambito degli appuntamenti previsti dell'evento patrocinato dall'Unesco, in corso in questi giorni a Monterrey, in Messico.
"Il 4 novembre, nel grande "Teatro della città"- spiega l'assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nicola Oddati, promotore dell'iniziativa - la storia e la cultura di Napoli hanno trovato la loro massima espressione con un concerto del Teatro San Carlo, i cui maestri hanno dato vita ad un'esibizione memorabile.

 
 
oratori al tavolo della conferenza
un momento della conferenza stampa sul concerto del San Carlo

Con loro, la voce napoletana più famosa e significativa della nostra tradizione, quella di Massimo Ranieri, vera e propria bandiera della canzone classica partenopea". Insieme all'orchestra del San Carlo, ad arricchire l'evento, la voce e l'intensità del celebre basso Bruno Praticò, stella internazionale e grande interprete dei ruoli del settecento fino a Mozart e Rossigni.
Musica ma non solo: con la direzione scientifica e organizzativa di Nicola Spinosa, presso la Pinacoteca del Nuevo León, sempre dal giorno 4 novembre e fino all'8 dicembre, momenti ed aspetti diversi della città saranno al centro della mostra "Le vedute di Napoli dal '600 al '900", un viaggio, di forte impatto emotivo, sul vedutismo napoletano."La presenza in città nel corso dei secoli di tanti artisti stranieri, spesso di primo piano,- ha spiegato Oddati- ha favorito nel tempo la formazione di una vivacissima scuola di paesaggismo locale in grado di recepire, rielaborandole in proprio,istanze e suggestioni provenienti da altre scuole. Con questa mostra dunque. ci proponiamo di documentare un genere, il vedutismo e, insieme, una scuola di così grande prestigio che, fuor di ogni dubbio ha connotato a livello europeo l'ambiente artistico napoletano".

 
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