
(21/05/25) - Sono 3 anni dal lancio del piano REpowerEU che definisce misure per eliminare gradualmente i combustibili fossili russi, accelerando al contempo la transizione verso l'energia pulita, con maggiore attenzione alle energie rinnovabili, all'efficienza energetica e al risparmio energetico.I risultati principali ottenuti (2022–2024) sono sintetizzabili come segue:
- le importazioni di gas russo sono calate da 150 miliardi di metri cubi (bcm) nel 2021 a 52 bcm nel 2024, passando da 45% a 19% della quota totale;
- la dipendenza dal petrolio russo è scesa dal 27% al 3%;
- le importazioni di carbone sono totalmente azzerate.
- energia nucleare: i paesi UE con centrali progettate in Russia stanno iniziando a usare alternative non russe;
Contemporaneamente, l’Europa ha spinto con forza sull’energia rinnovabile. Oggi quasi la metà dell’elettricità europea (47%) proviene da fonti rinnovabili. Dal 2021, la capacità installata di eolico e solare è aumentata del 58%, permettendo un risparmio energetico pari a 38 miliardi di metri cubi di gas in tre anni. Per il 2025 si prevede un ulteriore aumento del 16%, contribuendo a sostituire altri 16 miliardi di metri cubi.
Nonostante i notevoli progressi, l’Unione Europea continua a importare energia dalla Russia, contribuendo indirettamente al finanziamento della guerra.
Per questo motivo, il 6 maggio 2025 la Commissione europea ha presentato una nuova Roadmap REPowerEU, che prevede, a partire da giugno, delle nuove misure legislative per vietare nuovi contratti con fornitori russi, introdurre restrizioni sull’uranio arricchito e contrastare le pratiche elusive della cosiddetta flotta ombra russa nel trasporto di petrolio.Infine, la Commissione chiederà agli Stati membri di redigere piani nazionali per eliminare definitivamente la dipendenza da gas, petrolio e nucleare russi, puntando a un futuro energetico realmente europeo, sicuro e sostenibile.
(articolo a cura della tirocinante Jijia Zhou)
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