Napoli come "fuoco" del Mediterraneo, fonte di energie creative e di competenze e luogo centrale di flussi verso l'Oriente è un'immagine e l'impulso capace di generare beni comuni e capitale sociale, a partire dalla identità della città. Una città che, avendo l'esigenza di trovare nuovi percorsi di "reinvenzione" e rigenerazione competitivi, deve non solo acquisire consenso sui programmi, ma specialmente promuovere pratiche sociali (sorrette da speranza e da fiducia attiva) innovative, efficaci e competitive, e fornire nuovi riferimenti simbolici.
"Napoli fuoco del Mediterraneo" significa esercitarsi a pensare Napoli e la sua area metropolitana come un motore di sviluppo per l'intera regione, cioè come un territorio in cui si addensano molti dei potenziali necessari a sostenere le strategie regionali di crescita socio-economica, le quali strategie disegnano un futuro di "riconquista" del Mediterraneo (come naturale bacino di influenza e scambi e come ponte, attraverso l'asse Suez-Gibilterra, verso la Cina, l'India e l'estremo oriente); di interconnessione con i Balcani, la Turchia e il Medioriente; di rafforzamento dei legami con il cuore dell'Europa. "Napoli fuoco del mediterraneo" vuole essere prima di tutto una immagine potente ed energica, capace di attivare e mettere a lavoro le straordinarie risorse materiali ed immateriali di una terra che ha bisogno di liberarsi dalle molteplici dipendenze attraverso un coraggioso progetto collettivo.
Napoli città competente, ben connessa e creativa descrive un percorso incanalato in assi strategici, tre declinazioni e direzioni di marcia per l'avvicinamento alla visione, tre immagini di cambiamento possibile attorno ai quali concentrare gli sforzi e gli impegni reciproci, selezionando priorità e stimolando progettualità. Attorno a questi assi il piano organizza i primi Forum che si svolgeranno a Novembre, Dicembre e Gennaio.
Gli assi aprono ad azioni strategiche da mettere in campo per perseguire la vision. Esse si presentano soprattutto come cantieri di opportunità dove innestare l'interazione degli attori, ridefinirne le relazioni, intessere le reti e favorire il coordinamento orizzontale e verticale. Le azioni hanno il ruolo di mobilitare e incrementare la progettualità e di condensarla in progetti, il più possibile integrati, sui quali costruire alleanze e impegni reciproci. Ogni azione logicamente risponde a più assi, come ogni progetto risponde a più azioni.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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