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Da via Foria a Capodimonte

Itinerari a piedi

Itinerari a piedi

Via Foria

Strada nata nella seconda metà del Settecento per rappresentare l'ingresso d'onore in città da nord, dalla spianata di Capodichino. La strada lunga un chilometro collega l'Albergo dei Poveri al Museo Archeologico.

Il Moiariello

Un percorso insolito nella Napoli dei vicoli, delle scale, dell'arte e del verde, natura e cultura, folklore e tradizione. Con partenza da via Foria presso l'ex Caserma Garibaldi si procede verso via Giuseppe Piazzi per arrampicarsi su una delle scale napoletane: salita Montagnola. Da qui è possibile riscoprire la "Napoli Gentile". Risalendo ancora la collina si arriva alle scale del Moiariello, che conservano anch'esse un carattere agreste e di borgo isolato, e si incontra la Torre del Palasciano e più avanti l'Osservatorio Astronomico. Infine giunti a Capodimonte ci si inoltra nel parco voluto da Carlo di Borbone, ricco di numerose varietà arboree.

I Gradini Piazzi

I gradini prendono il nome dal fondatore dell'Osservatorio Astronomico. Collegano il Moiariello a via Foria. Su queste Scale De Sica ha girato il celebre film "Ieri Oggi e Domani" con Sofia Loren e Marcello Mastroianni.

Le scale del Moiariello

Le scale conservano un carattere agreste e di borgo isolato da cui, indubbiamente, deriva il toponimo riconducibile al termine moggio, unità di misura agraria.

Il panorama di via Morisani

Da via Ottavio Morisani, la cosiddetta "Posillipo dei poveri" si può osservare la bellezza paesaggistica del Golfo di Napoli: il Vesuvio, la penisola Sorrentina, Capri, San Martino. Vale la pena fare una piccola deviazione rispetto all'itinerario per percorrerla ed ammirarla in tutta la sua stupefacente bellezza, per poi tornare indietro ed imboccare le scale del Moiariello.

La torre del Palasciano (Salita Moiariello, 66)

Eretto per volontà dell'illustre medico napoletano, precursore della Croce Rossa, Ferdinando Palasciano, il palazzo è caratterizzato da uno stile eclettico che fonde elementi neogotici e rinascimentali. Secondo una leggenda, il fantasma di Palasciano sarebbe stato visto affacciarsi dalla torre per ammirare il meraviglioso panorama napoletano.

Il Bosco e il Museo di Capodimonte (Porta Grande)

La porta fu realizzata verso il secondo decennio dell'Ottocento e rappresenta il principale accesso al parco di Capodimonte. Il suo ampio cancello d'ingresso con due garitte laterali, originariamente destinate alle guardie del re, introduce nell'ampio e panoramico promontorio intorno al Palazzo reale, attuale Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. Carlo I di Borbone scelse la collina di Capodimonte come riserva di caccia e residenza reale. Il parco e la reggia si fondono tra natura e architettura. La reggia fu la prima grande opera voluta da Carlo di Borbone per la corte. Nel 1735 cominciarono i rilievi della zona. Nel 1738 l'incarico fu affidato all'architetto Medrano, nel 1742 a Sanfelice la sistemazione del bosco. Il progetto del parco costituisce una sintesi tra il modello di giardino d'estrazione francese e quello inglese: le forme esprimono raziocinio nella raggiera dei cinque viali a ventaglio di Porta di Mezzo e proseguendo gli alberi di alto fusto lasciano spazio ad una natura selvaggia.
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