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PE:verso Eurosur, la rete di sorveglianza delle frontiere Ue

immagine di un barca con immigrati

Il Parlamento europeo ha trovato un accordo in prima lettura sulle regole di funzionamento di Eurosur, la rete di comunicazione progettata per sorvegliare le frontiere Ue e migliorare l'individuazione, la prevenzione e la lotta contro l'immigrazione clandestina e la criminalità transfrontaliera, ma anche per salvare la vita dei migranti.
Eurosur consentirà infatti agli Stati membri di condividere immagini e dati in tempo reale sugli sviluppi alle frontiere esterne dell'Ue.
La relazione, approvata con 479 voti favorevoli, 101 contrari e 20 astensioni, prevede che i paesi Ue che utilizzano Eurosur si impegnino a rispettare i diritti umani, tra i quali il divieto di respingimento, che vieta il rimpatrio di persone minacciate di vita o private della libertà. Il sistema Eurosur si propone dunque di migliorare la gestione delle frontiere terrestri e marittime dell'Unione europea, intensificando lo scambio d'informazioni tra i paesi europei e con l'agenzia europea per la gestione delle frontiere Frontex. Il sistema dovrebbe consentire non solo la condivisione dei dati e d'intelligence di varie autorità in tempo reale ma anche gli strumenti di sorveglianza, come satelliti o sistemi di notifica delle navi, tramite una rete di comunicazione protetta.
Gli Stati membri che inizieranno a utilizzare Eurosur il 2 dicembre 2013 sono Bulgaria, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.
Gli altri Stati membri seguiranno il loro esempio il 1° dicembre 2014.

 
 
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