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Qualifiche professionali Ue: un passo verso il mutuo riconoscimento

immagine di due professionisti

Tesserino elettronico, riconoscimento della formazione, sistema di segnalazione e tempi ristretti

Il Parlamento europeo e la Presidenza irlandese del Consiglio europeo hanno trovato un accordo provvisorio sul testo che dovrà cambiare il riconoscimento delle qualifiche professionali nei Paesi Ue. Tutti i professionisti che sono coinvolti dall'attuale direttiva del 2007 sulle Qualifiche professionali, sulla base del nuovo testo potranno essere facilitati nel trasferirsi in un altro Stato membro per esercitare la propria professione. In caso positivo, la facilitazione all'attività intra-europea avverrà in virtù di un mutuo riconoscimento delle qualifiche, attuato sulla base di un documento elettronico contenente i dati necessari per l'esercizio, la cui attendibilità deve essere garantita dallo Stato membro da cui il professionista proviene. Lo Stato membro che si mette in condizioni di farlo, di fatto, consegna al proprio cittadino un passaporto professionale europeo. L'onere del riconoscimento professionale spetterà allo Stato di provenienza e non più a quello di destinazione del professionista.
Nel conto entra anche la formazione, che sarà tanto necessaria quanto riconosciuta in entrambe le forme in cui normalmente si esplica, ossia quelle retribuita e del tirocinio gratuito, contrariamente a quanto previsto dalla proposta della Commissione europea, che escludeva la formazione non retribuita. Un sistema di segnalazione paneuropeo, poi, gestirà i nominativi dei professionisti che per colpa o dolo sono inibiti dall'esercitare nel proprio Paese, per scongiurare l'ipotesi che si trasferiscano in un altro Stato per proseguire illegalmente la propria attività. 

Il testo accordato deve ora passare formalmente al Coreper del Consiglio, e alla Commissione Mercato interno (Imco) del Parlamento europeo:probabilmente sarà esaminato entro l'estate, per poi essere votato nella plenaria del Parlamento europeo di ottobre.
 

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