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Lo Spettro della Terra
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Il Comune di Napoli, in collaborazione con il Consorzio Artigianapoli, si mette in "Mostra" a Faenza

 
 
 
 
A partire da venerdì 31 agosto 2012 fino a domenica 2 settembre 2012, in occasione della fiera "Argillà" che si terrà a Faenza, la Campania si mette in mostra, nella Sala della Bandiere all'interno del Palazzo Municipale, con le sue ceramiche artistiche.
 
Locandina
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Il titolo della Mostra "Lo spettro della terra" vuole sottolineare le caratteristiche delle ceramiche campane che, attraverso il colore "spettro" e attraverso l'utilizzo dell'argilla "Terra", quasi sembra acquistino un' anima. Saranno presenti le 6 città campane membre dell'Associazione Italiana Città della Ceramica (AICC), ognuna con le produzioni che le caratterizzano:

Napoli con la sua "Porcellana di Capodimonte" dalle caratteristiche peculiari che la distinguono dalla porcellana nord europea. L'impasto si compone di una fusione di varie argille miste al feldspato che danno origine ad un impasto tenero dal colorato latteo che durante la cottura si ritira, e se da una parte si perdono dovizie di dettagli, dall'altra si ritrova uno stile inconfondibile pervaso da un'armonia strutturale naturalista che rende questa manifattura unica. La maestria degli artigiani che, dopo la prima cottura, decorano il biscuit per prepararlo alla seconda cottua che fisserà i colori, contribuisce a donare alle opere quella delicatezza che le caratterizza.

Ariano Irpino con le sue Ceramiche, boccali, vasi, fiasche a segreto, bottiglie antropomorfe e zoomorfe che risentono dell'influenza dei maiolicari di Faenza e che nel corso della storia si sono caratterizzate passando da produzioni tutte smaltate di bianco, decorate con elementi di azzurro, a produzioni che, grazie all'impiego di cromie solari e vivaci, imporranno il loro carattere forte e distintivo, che le rende riconoscibili ed originali.

 
 

Cava dei Tirreni con i suoi prodotti ceramici sintesi di suggestioni che incontrano l'antica tradizione manifatturiera della millenaria Abbazia Benedettina della SS.Trinità e l' innovazione che ciascuna generazione ha inteso apportare come segno del suo passaggio. Con la sua cultura e la sua storia, la ricerca e la sperimentazione che sono gli elementi primari del successo degli oggetti creati nella stessa Città.

Cerreto Sannita con la sua Ceramica Popolare che nasce dall'incontro di scuole diverse e che risente dell'influenza di ceramisti napoletani ma si evolve caratterizzandosi attraverso un nuovo, dissonante ed esuberante cromatismo, dal gusto naturalistico, con svelte e nervose immagini animalistiche dal sapore NAIF che fanno ricordare il rapporto uomo-animale delle antiche civiltà venatorie.

San Lorenzello con la sue opere in Ceramica "alla maniera di Fajenza": mattonelle istoriate, piatti invetriati, chicchere, centro tavola, porta profumi, anfore, statuine e altri manufatti che nel corso della storia hanno sempre soddisfatto sia le esigenze popolari sia quelle delle famiglie nobiliari che le utilizzavano per decorare i loro palazzi.

Vietri sul Mare con la sua Ceramica che viene descritta in maniera impeccabile da Vito Pinto nella sua "TERRA VIVA": "E' nel circostante panorama costiero la tavolozza delle cromie cui attinge il segno d'arte di maestri ceramisti che a Vietri sul Mare coniugano agilità di forme e innovazione di decori. Su per i macèri di una costa montuosamente marina sono pergole di verde a sostegno di gialli agrumi: colori-anima di antica tradizione. L'azzurro mare dei miti e delle leggende si fa intenso blu a contaminazione di araba zafra. Spicca il bruno manganese nella salmastra roccia dei Lattari mentre la solarità mediterranea dona una dolce eternità del niente, quando nella bottega delle mani si mette ordine tra pennelli dalla punta rasa, ciotole di colori, pani di argilla in attesa di forma, oggetti offerti al vento della notte prima del viaggio nel regno del fuoco. Colori di terra viva si stendono in addizioni sul "bianco vietri", si fondono in equilibri di armonie antiche e in segni contemporanei a corona di una vivacità che altrove non ha eguali. Da secoli la quotidianità ceramica scandisce il ritmo del paese costruendo una storia di arte, una civiltà fatta di argilla."

 
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