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Presentazione del libro "L'Approccio Socio-Sanitario alle Famiglie"

Il 17 ottobre alle ore 16.30 a Palazzo San Giacomo - Sala Giunta, viene presentato il libro: "L'Approccio Socio-Sanitario alle Famiglie", a cura di Marina Casale, Giuseppe Cirillo, Paola Lamberti e Mario Petrella.
 
disegno di una famiglia raccolta intorno ad un tavolo

Il libro racconta l'esperienza innovativa svolta nell'ambito del Programma 'Adozione Sociale' (rivolto a famiglie con bambini appena nati 0-3 anni) dagli operatori sociali del Comune di Napoli, dell'ASL Napoli 1 Centro e del Terzo Settore, secondo un nuovo modello organizzativo, basato sull'approccio socio-sanitario del lavoro di Equipe Territoriali Integrate, presenti in ciascun Distretto Sanitario e in tutte le Municipalità e composte da diverse professionalità, che insieme effettuano una valutazione multidimensionale e multiprofessionale delle condizioni di famiglie multiproblematiche e realizzano progetti personalizzati.

 
 

Per la città di Napoli, dove nascono ogni anno più di diecimila bambini, un po' più della metà primogeniti, quindi nati da famiglie di nuova formazione, il 25% - quattromila - da madri con un basso livello di istruzione (fino alla licenza media inferiore), circa cinquecento da mamme adolescenti - fino a 20 anni - e dove, quindi, si ha un elevato numero di bambini e di famiglie a forte rischio di disagio socio-sanitario e educativo-formativo, la scelta programmatica del Comune di Napoli di sostenere la genitorialità e garantire un aiuto alle famiglie in difficoltà, secondo questo nuovo modello (estendendolo anche alle famiglie con figli di età fino a 14 anni), costituisce un investimento per il futuro, perché lo sviluppo civile della città passa anche attraverso lo sviluppo di questa parte di popolazione.
 
Infatti, la povertà, che colpisce un quarto delle famiglie napoletane con minori, è la principale causa di diseguaglianza nella salute, per ricoveri ripetuti nei bambini poveri, difficoltà nell'accesso ai servizi sanitari, scarso accesso alla prevenzione, ritardi nella diagnosi precoce, difficoltà nelle cure ai bambini disabili.

 
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