Costruita a partire dal 1595 e detta dell'Ospedaletto in ricordo di un ospedale fondato in questo luogo nel 1514, è nota anche come San Giuseppe dopo la demolizione della vicina chiesa di San Giuseppe Maggiore. All'interno si apre in tre navate con transetto e abside.
In origine presentava decorazioni a fresco di tre pittori formatisi alla scuola del naturalismo caravaggesco: Battistello Caracciolo, Massimo Stanzione e Andrea Vaccaro. Dei tre si conservano gli affreschi di Battistello Caracciolo, mentre, a causa del terremoto del 1688, sono andate distrutte le opere degli altri due pittori. Di Massimo Stanzione si può ammirare, nell'ultima cappella a destra, la tela raffigurante il Transito di San Giuseppe, la sacrestia conserva un dipinto di Andrea Vaccaro con l'immagine di Sant' Antonio da Padova.
L'altare maggiore in marmo policromo del Settecento venne disegnato da Giovan Battista Nauclerio e realizzato da Giuseppe de Filippo e Giuseppe Massotti.
Nella controfacciata si trovano eleganti tombe in marmo dei principi di Piombini, opere di Giacomo Colombo, scolpite tra il 1703 e il 1704 su disegno di Francesco Solimena.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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