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Comunicato Stampa del Consiglio del 15/04/2021

Affidamento all’associazione Premio GreenCare della manutenzione ordinaria del verde in Villa Comunale: la commissione Politiche urbane ha incontrato le associazioni ambientaliste

Dopo l’assessore al Verde Luigi Felaco la commissione Politiche urbane, presieduta da Mario Coppeto, ha incontrato oggi le associazioni ambientaliste che avevano chiesto di essere ascoltate in merito alla delibera di assegnazione per il prossimo triennio dei servizi di manutenzione ordinaria del verde della Villa Comunale all’associazione “Premio GreenCare”.

Come già annunciato, ha spiegato il presidente Coppeto, la commissione ha accolto la richiesta delle associazioni ambientaliste di poter essere ascoltate in merito alla delibera sull’assegnazione dei servizi di manutenzione ordinaria del verde della Villa Comunale. Si ricorda, però, che la commissione non è organo deliberante, ma offre l’opportunità di un momento di ascolto di quanti sono intervenuti nel dibattito pubblico che si è aperto all’indomani dell’approvazione della delibera che ha deciso l’affidamento. L’atto in questione, per Francesco Marino del WWF Napoli, interrompe un rapporto di collaborazione che l’amministrazione ha cercato negli anni di costruire sul tema della gestione del verde. Napoli è l’unica grande città che dispone di un censimento, una regolamentazione e una pianificazione del verde, e per questo le associazioni avevano elaborato una sorta di manifesto e partecipato ad un tavolo di concertazione, invocando anche la costituzione di una consulta. Durante questo processo di partecipazione è intervenuta la delibera 63 del 1 marzo 2019 sulla sperimentazione di forme di collaborazione con l’amministrazione per la cura del verde, un primo tentativo per verificare la risposta delle associazioni, a cui ha fatto seguito l’avviso pubblico di manifestazione di interesse che non ha ricevuto molti riscontri perché troppo generico. Non va dimenticato, poi, il cambiamento degli assessori, altro elemento che ha influito sul dialogo. Anna Savarese di Legambiente Campania ha ricordato l’impegno delle associazioni ambientaliste nel corso delle due consiliature del Sindaco de Magistris. L’amministrazione, però, non si è mai adeguata alle previsioni della legge 10 del 2013 che detta le norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, soprattutto rispetto alla questione dei cambiamenti climatici. La vicenda della Villa Comunale si è poi interfacciata con i bandi della Città metropolitana e della Regione Campania per i parchi urbani e municipali, con un’azione che, in mancanza di regolamento e di piano del verde, non dà grandi prospettive di cura del verde, prevedendo solo opere di rifacimento e manutenzione delle strutture. A fronte di un avviso pubblico rimasto senza adeguati riscontri, l’amministrazione avrebbe dovuto interrogarsi sulla qualità della scelta adottata, che da iniziale richiesta di collaborazione è diventata poi affidamento e addirittura concessione. Infine si è scelto un soggetto, che non opera come associazione ma avvalendosi di un’impresa, snaturando così l’obiettivo e il concetto di collaborazione tra pubblico e privato, così come disciplinato dalla legge. Secondo Guido Liotti di Greenitalia, nella manifestazione d’interesse c’è già l’indicazione chiara di quanto si doveva fare nelle more dell’approvazione del regolamento e del piano del verde, un punto messo al termine di un lavoro di sintesi e di pianificazione di regole molto partecipato. Annapaola Orsini di Acmè Napoli ha ricordato che il decreto del Ministero dell’Ambiente del 2020 riprende la legge sul verde del 2013 a cui l’amministrazione non ha ottemperato e impone il censimento arboreo. In mancanza, non se ne può disporre e sarà difficile darlo in affido. Manca poi una regolare gara d’appalto che avrebbe garantito tutti, anche i cittadini. C’è inoltre sovrapposizione tra le situazioni che deve gestire il Comune e ciò che sarà di competenza dell’associazione, per esempio il tema dell’irrigazione. Per Paola Silvi di Legambiente Parco Letterario Vesuvio c’è l’opportunità di adottare strumenti ordinatori per la gestione del verde, mentre in passato si è spesso intervenuti con modalità sbagliate, anche per mancanza di risorse. Ora, con i fondi messi a disposizione, occorre dotarsi del regolamento e del piano del verde per lavorare bene e in modo condiviso. Per questo motivo si è chiesto di ripensare alla scelta fatta, adeguando la gestione del verde a quella di altre città. Per Maria Teresa Dandolo della FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) Napoli, si doveva proseguire sulla strada della collaborazione, un filo che è stato interrotto. Mancano le linee guida e si è scelto, a fine consiliatura, uno strumento che affida un impegno per un periodo troppo lungo. Benedetta De Falco, dell’associazione “Premio Greencare” che ha ottenuto l’affidamento del servizio si è detta contenta che il tema della Villa Comunale abbia acceso l’attenzione sul piano regolatore del verde e sulla consulta, che è l’organo democratico di partecipazione. Tutte le associazioni devono cogliere l’opportunità delle imminenti elezioni amministrative per proporre un manifesto del verde condiviso su cui i candidati prendano impegni precisi. La delibera in esame è un atto già acquisito su cui si stanno esercitando tutti i controlli del caso per verificare la correttezza delle procedure. Va poi ricordato che la Villa è un parco soggetto a tutela nel quale non si può intervenire senza le dovute autorizzazioni. L’impegno di tutti sarà di arrivare all’approvazione di un piano del verde, ma, nelle more, l’ordinario va fatto, in particolare sul verde storico. Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha rilevato l’evidente fallimento delle politiche sul verde pubblico degli ultimi dieci anni: mancano piano e regolamenti, manca il censimento arboreo e la pianificazione delle attività. Sull’affidamento della Villa Comunale, si parlava inizialmente di una sperimentazione per un anno, poi diventata di tre anni disattendendo l’avviso pubblico e scegliendo un’associazione che non fa manutenzione del verde e che la affiderà ad un’impresa, svolgendo un ruolo di stazione appaltante. Infine mancano i riferimenti al rapporto con il personale comunale e la Soprintendenza e i contenuti delle verifiche da svolgere sulle alberature. Andrea Santoro (Misto – Fratelli d’Italia) ha sottolineato come dagli interventi delle associazioni emerga un quadro di concertazione iniziale poi interrotto. Si rileva, però, che la delibera da cui è scaturito il bando risale a due anni fa, mentre solo oggi si mette in discussione lo strumento prescelto. Una scelta tardiva alla quale si affianca la mancata partecipazione ai bandi per i tanti parchi chiusi per mancanza di personale. Va perciò assicurato massimo rigore e controllo rispetto alle attività che l’associazione prescelta svolgerà nella Villa, ma non impedire che si intervenga e si impieghino risorse messe a disposizione dal privato. Vincenzo Moretto (Lega Napoli Salvini) ha ricordato come nell’ambito del ruolo di indirizzo e controllo la commissione abbia lavorato per approfondire la questione. Il punto principale è la mancanza del piano del verde, mai arrivato in Consiglio comunale, una mancanza che come rilevato dal confronto di oggi va sanata al più presto. Anche per Salvatore Pace (DemA) non vi è nessun elemento di allarme nell’utilizzare la disponibilità di soggetti privati che sotto le direttive e il controllo dell’Amministrazione si occuperanno di una manutenzione che sarebbe troppo onerosa e complicata per il solo soggetto pubblico. Tutti i rilievi oggi sollevati sulla mancanza dei piani del verde sono contemplati nel Piano Urbanistico Comunale e la spinta alla rigenerazione dei parchi e alla riforestazione avviene ora perché sono disponibili i fondi della Città Metropolitana che ha vincolato 92 milioni a questa strategia, 37 già disponibili per il Comune di Napoli. Infine vi è l’aspetto del personale: con i vincoli alle assunzioni è indispensabile contare su aiuti esterni per gestire i beni comunali. Elena Coccia (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra) ha ricordato di aver presentato un’interrogazione a richiesta scritta all’assessore Felaco sul tema oggi in discussione, concordando sull’evidenza della mancanza di un piano verde e invitando ad una riflessione più ampia che tenga conto di tutti gli aspetti coinvolti nella scelta adottata. Il presidente Coppeto, in chiusura, ha ricordato l’importanza del tema oggi affrontato, al centro dell’attenzione anche di altre commissioni. Anche il Consiglio comunale dovrebbe potersi confrontare su questo argomento, e per questo si relazionerà nella prossima Conferenza dei capigruppo sul lavoro svolto per verificare se vi sia una valutazione condivisa di proseguire la discussione in Aula.

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