Da Piazza del Gesù a Piazza S. Domenico Maggiore
Tra fondatrici, disobbedienti e scrittrici
Tappe e figure femminili del percorso
Il primo itinerario si snoda nel cuore del centro storico di Napoli e tocca alcuni dei luoghi più significativi e ricchi di storia tra Piazza del Gesù e Piazza S. Domenico Maggiore: la Chiesa del Gesù Nuovo, il Complesso di S. Chiara e il Palazzo Sangro di Sansevero. Durante il percorso, che si propone come un viaggio nel tempo e nello spazio, si scoprono le tracce di fondatrici di fabbriche religiose, collezioniste di opere sacre, badesse committenti, regine filantrope dell'Ottocento, donne disubbidienti all'autorità maritale o attive nei movimenti di riforma religiosa. Ma anche i luoghi in cui hanno vissuto scrittrici del Novecento che raccontano della vita sociale e culturale della Napoli del loro tempo; infine centri contemporanei di ricerca e valorizzazione della storia delle donne.
Piazza del Gesù Nuovo è uno dei luoghi più importanti della città; la sua forma spaziale non deriva da un disegno preordinato, ma è il risultato dei processi di ampliamento della città verso occidente, iniziati in epoca altomedioevale e definiti poi in epoca vicereale con il piano di Don Pedro di Toledo.
Essa può essere considerata il punto di raccordo tra la città antica greco-romana e quella sviluppatasi nel Settecento.
Nel periodo angioino a Piazza del Gesù era situata la porta di ingresso alla città; nella prima metà del 1500 essa fu trasportata in corrispondenza dello sbocco della nuova via Toledo, vero e proprio asse portante dello sviluppo urbano, su largo Mercatello, la futura Piazza Dante.
Il decumano inferiore lambisce il lato settentrionale della piazza, dove si affacciano l'antico complesso conventuale dei gesuiti insieme alla chiesa.
Il fulcro della piazza è rappresentato dalla Guglia dell'Immacolata, eretta tra il 1747 ed il 1750 con fondi raccolti attraverso una sottoscrizione pubblica promossa dal padre gesuita Francesco Pepe.
Il progetto della guglia, che sorge sul luogo dove in precedenza c'era una statua equestre di Filippo V di Spagna, è di Giuseppe Genoino.
All'opera parteciparono due tra i maggiori scultori della metà del settecento, Francesco Pagani e Matteo Bottiglieri con le rispettive botteghe. Al livello inferiore le statue di Sant'Ignazio e di San Francesco Regis; sul piano superiore Bottiglieri eseguì il rilievo della Presentazione di Gesù al Tempio e della Incoronazione e Pagani la Natività della Vergine e l'Annunciazione. Quest'ultimo eseguì anche i medaglioni, oltre l'Immacolata, in rame dorato del 1753
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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