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Nuovo inizio per lo Zoo di Napoli

Cartello di lavori in corso zoo di Napoli

Nonostante la pioggia copiosa, venerdì 23 gennaio, i consiglieri comunali, accompagnati dal Dirigente del Servizio Protezione Civile Giovanni Spagnuolo e dalla Garante per la tutela degli Animali del Comune, la giornalista Stella Cervasio, hanno potuto osservare da vicino che cosa sta veramente cambiando nella struttura che per tanti anni è stata sottratta ai bambini e ai cittadini di Napoli in un'area che il Comune considera strategica.

Il sopralluogo allo Zoo di Napoli a Fuorigrotta è stato organizzato dal presidente della Commissione Ambiente per verificare direttamente le numerose modifiche apportate dopo che la struttura è stata rilevata dall'ingegnere Francesco Floro Flores nell'ottobre 2013, dopo il fallimento della società che precedentemente gestiva l'area.

Lo Zoo di Napoli ha attraversato diverse vicissitudini dopo che l'intera area, insieme a quella di Edenlandia e dell'ex Cinodromo, è stata per lungo tempo abbandonata, con una mobilitazione molto forte di associazioni e cittadini preoccupati per la salute degli animali.

Il parco zoologico di Fuorigrotta si estende per circa 80mila metri quadri, di cui l'Ente Mostra d'Oltremare è proprietario. Il contratto con la società dell'ingegnere Floro Floris prevede che a farsi carico dei lavori, tra cui interventi sulle opere strutturali, di messa in sicurezza del parco zoologico, del restauro delle strutture presenti, come la Villa Leonetti, e della cura delle nuove attrattive per il parco zoologico, sia la stessa società per un costo stimato di circa 3 milioni di euro. Mentre i lavori sono in corso, parte del giardino zoologico è stato riaperto al pubblico.

La visita della Commissione Ambiente ha permesso di verificare lo stato di avanzamento dei lavori programmati, innanzitutto il restauro dell'antico ingresso progettato dall'architetto-urbanista Luigi Piccinato, realizzato in pietra vesuviana.

Sono stati realizzati otto bagni pubblici e definitivamente eliminata, e smaltita, la vecchia copertura in amianto delle gabbie. Il sopralluogo ha permesso anche di ammirare il grande lago centrale che ospita gli uccelli acquatici della specie dei palmipedi e dei trampolieri, il nuovo e moderno rettilario e la fattoria didattica con recinti che ospitano animali di campagna. La Commissione ha constatato che gli animali ospiti ora vivono in una situazione di assoluta tranquillità. La loro salute e i loro diritti, questione verso la quale il Comune ha sempre avuto una particolare attenzione, sembrano ora rispettati.

Molti sono ancora i lavori da completare, come il ripristino strutturale dell'edificio che ospiterà le giraffe e i settemila metri quadrati che ospiteranno lo spazio savana, destinato agli animali liberi. Sui tempi, l'ingegner Floro Floris ha previsto il completamento entro la prossima primavera. Sono ancora in corso le procedure per lo smaltimento del letame, lasciate incomplete dalla precedente gestione, e ancora non è concretamente iniziato l'intervento di restauro della villa ottocentesca Leonetti, situata all'interno del parco, per la quale sono possibili due destinazioni: campus per soggiorni didattici o spazio museo e biblioteca.

Proprio il ritardo su questi aspetti, insieme ad una forte perplessità sulla pavimentazione in tufo -mantenuta per volontà della Soprintendenza che, insieme all'ente Mostra, controlla i lavori, così come stabilito dal contratto - sono stati gli unici elementi che la Commissione ritiene di dover ancora approfondire.

Al termine del sopralluogo della Commissione Ambiente, il presidente Schiano ha infatti espresso soddisfazione per la celerità e la qualità dei lavori fin qui svolti. In un'ottica di costante verifica, la Commissione programmerà ulteriori sopralluoghi per verificare progressivamente il successivo andamento dei lavori.

 
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