Nella Sala Consiliare di via Verdi, la presidente del Consiglio comunale Enza Amato ha accolto una delegazione di bambini saharawi provenienti dai campi profughi del Fronte Polisario, in visita a Napoli nell’ambito di un progetto di solidarietà internazionale che prosegue ininterrottamente dal 1998. Accompagnati da Francesca Doria, presidente dell’associazione Tiris, i piccoli – 11 in tutto, sei maschi e cinque femmine – sono stati definiti dalla presidente Amato come “piccoli ambasciatori di pace”, capaci con la loro sola presenza di trasmettere un messaggio di speranza, dialogo e fratellanza. «È un onore per la nostra città riceverli – ha dichiarato Amato – a nome del sindaco Gaetano Manfredi e di tutto il Consiglio comunale. Ringrazio la presidente Doria e tutti i volontari che ogni anno ci donano questo momento di bellezza e condivisione. Napoli è e resterà sempre una città accogliente e solidale». All’incontro hanno partecipato anche l’assessora all’Istruzione Maura Striano e l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu. Striano ha ribadito l’impegno della città di Napoli nel sostenere iniziative che promuovono la pace e i diritti dell’infanzia: «Questi bambini non sono solo ospiti, ma veri portatori di un messaggio universale. La loro presenza ci ricorda quanto sia importante costruire ponti, non muri». Durante il soggiorno di due settimane, i bambini saranno coinvolti in numerose attività culturali e ricreative: visiteranno il Museo di Capodimonte, lo Scugnizzo Liberato, l’Acquario di Napoli, il quartiere di San Giovanni a Teduccio, dove parteciperanno alle attività del Campo Estivo dell'IC Scialoja Cortese Rodinò, passeranno poi delle giornate in piscina e svolgeranno le attività sportive al Kodokan. Al termine della cerimonia, la presidente Amato ha consegnato a ciascun bambino una medaglia commemorativa come simbolo di accoglienza e riconoscenza. In cambio, i bambini hanno donato braccialetti con incisa la bandiera saharawi e piccoli quadretti realizzati a mano. “L’incontro di oggi - ha concluso Amato- ha ribadito ancora una volta come la pace possa nascere dalle piccole mani dell’infanzia. E Napoli, città del Mediterraneo e dei popoli, continua a tenere aperta la porta del dialogo.”