Esprimiamo nuovamente la nostra solidarietà a Nives Monda e all’esperienza sociale e politica di cittadinanza attiva animata alla Taverna Santa Chiara. Nives Monda ha risvegliato le coscienze di migliaia di cittadini riguardo l’improcrastinabile dovere etico di denunciare con azioni e parole nette il drammatico genocidio in atto a Gaza da due anni. Un monito affinché la nostra società, il nostro quotidiano non venga assorbito in quella assuefazione passiva che Hanna Arendt ebbe a definire la banalità del Male. Quella perniciosa acquiescenza ai prodromi autoritari e antidemocratici che abbiamo vissuto nel secolo scorso con l’atroce genocidio del popolo ebraico. Un genocidio che oggi rivediamo in Palestina e che non può essere giustificato nemmeno dalle drammatiche atrocità perpetrate da Hamas il 7 ottobre, in particolare se espresse da una democrazia e in rappresentanza di un popolo che ha sofferto le stesse infami persecuzioni. La denuncia di Nives Monda si inserisce nel contesto dei drammatici appelli che la Comunità Palestinese lancia con dolore da tempo sui drammatici numeri dei morti e dei feriti tra donne, anziani e bambini e sulla negazione al diritto all’autodeterminazione di un popolo. I nostri concittadini palestinesi, i loro figli cittadini italiani di seconda generazione testimoniano con studi e analisi di merito quello che di drammatico avviene in Palestina, a partire dalla recrudescenza del pensiero sionista. Un’ideologia di estrema destra che sta riproponendo le politiche coloniali nella giovane democrazia israeliana che ha avuto tra i fautori del dialogo e della pace figure istituzionali come Rabin e intellettuali come Oz e Grossmann. Una destra anti democratica che si muove sulla stessa linea di quelle destre neo fasciste e neo naziste che sempre più prendono spazio anche in Europa come in Germania con il preoccupante fenomeno dei sostenitori dell’AFD. Gli appelli di Monda e della Comunità palestinese indicano alla politica italiana la necessità di denunciare queste recrudescenze e sostenere reti solidali tra le forze democratiche delle nostre società, italiane, europee, israeliane e palestinesi affinché il rispetto delle regole democratiche e dei diritti universali siano la bussola per affermare i principi delle Nazioni Unite e della democrazia da essa tutelata e dare voce a tutte quelle componenti della società israeliana e palestinese che si impegnano per il dialogo e la Pace. Noi abbiamo ritenuto fondamentale sostenere questi principi universali presentando in Consiglio Comunale la proposta di Mozione che impegnerà la nostra Amministrazione a sostenere presso il Governo italiano, in accordo con i Sindaci di ANCI, il riconoscimento dello Stato di Palestina, come già fatto dalla Spagna e da altri Governi europei. Un impegno che mitighi le azioni violente dell’attuale Governo israeliano con azioni diplomatiche e sanzioni come avvenuto già per la Russia. E’ fondamentale in questo momento che l’Europa agisca con una unica posizione verso quei Governi, come la Russia e Israele, che stanno demolendo non solo le regole umanitarie essenziali ma stanno minando le basi giuridiche internazionali su cui agiscono le Nazioni Unite. Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi richiederanno alle forze di maggioranza in Consiglio Comunale, alle forze progressiste del PD, del Movimento 5 Stelle e di AVS, di sostenere la richiesta di una seduta monotematica sullo scenario medio orientale e sul ruolo delle città per la difesa dei principi democratici da ogni deriva autoritaria e contraria ai principi umanitari. Per rafforzare la discussione del Consiglio non solo riguardo la mozione verso il nostro Governo ma favorendo un’ampia e partecipata discussione sugli accadimenti in Palestina, anche attraverso la partecipazione di rappresentanti politici del Parlamento e del Senato. Riteniamo fondamentale che l’attenzione data agli accadimenti di Napoli verso Nives Monda e agli appelli della Comunità Palestinese non si affievoliscano ma vengano strutturati in un percorso di dialogo tra le forze politiche e la società civile sui temi del contrasto ad ogni forma di genocidio o violenza sui civili.