"Anche a Napoli avviene un grave episodio di censura della libertà di opinione, dopo l’emblematico caso del panificio di Ascoli Piceno identificato dalla polizia per aver esposto uno striscione per celebrare il 25 aprile. Fuori da ogni retorica di parte è bene sottolineare politicamente la similitudine tra i due accadimenti, proprio perché i valori del 25 aprile, dell’antifascismo e della realizzazione della democrazia in Italia vanno celebrati ogni giorno. Davanti a questi episodi è necessario essere chiari ed assumere posizioni politiche chiare a difesa della libertà di esprimere le proprie opinioni, se questo avviene in maniera pacifica e rispettosa del confronto democratico, del diritto a sostenere la legalità internazionale. La censura alla libertà di opinione, il rafforzamento del pensiero unico o la sua passiva accettazione sono stati i prodomi del fascismo e del nazismo, con il genocidio del popolo ebraico. In quegli anni, come di nuovo oggi con il popolo palestinese, le politiche autoritarie sono accettate nel quotidiano quale normalità a cui assuefarsi, quella che Hanna Arendt ebbe a definire la “banalità del Male”. Quell’accettazione quotidiana del male che porta a perdere la propria dimensione etica e morale e creare omologazione del pensiero di cui si nutrono le politiche autoritarie e antidemocratiche. Un’omologazione che va contrastata con il pensiero critico, lo stesso espresso dalla nostra concittadina. Non possiamo accettare di tacciare una cittadina come Nives Monda di assumere posizioni violente, filo terroristiche e anti ebraiche quando la posizione espressa è quella di condanna alle politiche del Governo israeliano. Condanna alle politiche di genocidio e pulizia etnica che sono realtà storica contemporanea poiché già espresse formalmente in questi ultimi anni da diversi Governi, dall’Alto Rappresentante degli esteri della Commissione Europea, dal Segretario Generale delle Nazioni Unite ed in ultimo dalla Corte Penale dell’Aja che ha inquisito il premier israeliano per tali crimini. L’informazione di propaganda non può inquinare il dibattito pubblico né stravolgere queste verità, così come le Istituzioni, la nostra Amministrazione non possono assumere una posizione pilatesca davanti ad atti politici e giudiziari di condanna espressi dagli Organismi Internazionali o davanti alle coscienze di migliaia di cittadini che hanno assistito alla morte di 50.000 civili tra donne, anziani e bambini ed alla violazione di ogni legge internazionale sull’assistenza umanitaria. In questo contesto appare oltre modo grave la presa di posizione dell’Amministrazione Comunale di Napoli contro Nives Monda e il modello etico e valoriale della “Taverna Santa Chiara”. Video e testimonianze ci mostrano un emblematico episodio di espressione pacifica di opinioni, di un contradittorio positivo su un tema di rilevanza mondiale, quale la pace, il rispetto delle diversità e l’autodeterminazione dei popoli, che non può essere strumentalizzato con prese di posizioni di parte ma vanno sostenute in quanto risoluzioni politiche delle Nazioni Unite. Ritengo opportuno esprimere nuovamente la mia solidarietà a Nives Monda contro la presa di posizione della mia Amministrazione poiché esprimere la propria opinione contro le politiche autoritarie e violente del Governo israeliano non vuol dire essere contro il popolo ebraico. Esprimere che è in atto un genocidio non vuol dire essere contro il popolo israeliano ma vuol dire essere a favore di tutti quegli israeliani, di tutti quegli individui che credono nei valori del dialogo e della pacifica convivenza, che credono in un futuro di due popoli per due stati, nella democrazia. Prendo atto della dichiarazione dell’Assessora Teresa Armato, ma ritengo che sia arrivato il momento di fare chiarezza e, per questo, mi farò promotore nella conferenza dei capi gruppo di maggioranza dell’organizzazione di una seduta monotematica con il Sindaco sull’attuale contesto geopolitico per rafforzare il ruolo delle istituzioni a salvaguardia dei processi democratici. Chiederò inoltre alla Presidente del Consiglio Comunale di invitare a Napoli in Consiglio l’ex Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri per approfondire i temi della politica estera e del ruolo delle città a difesa dei valori europei per la Pace e i Diritti dell’Individuo".