Parthenope era figlia di Giunone e Minerva. I grandi occhi neri, la bocca vellutata, la candida carnagione e la grazia delle forme ne facevano una creatura bellissima.
Ella viveva in Grecia, in un paese che si affacciava sul mar Jonio. Dotata di una fervida fantasia, trascorreva molte ore seduta sugli scogli a guardare il mare e sognare mondi lontani. Un giorno il suo destino fu chiaro: ostacolata dal padre nel suo rapporto col giovane Cimone, decise di unirsi a lui nella fuga.
Stretti l'uno all'altra, proseguirono in un viaggio avventuroso, impervi degli ostacoli che incontravano. Dovunque andavano portavano amore e la natura stessa ne gioiva fiorendo di vegetazione. Una terra fu la loro meta, tanto amena e accogliente che non mancò molto prima che la voce di cotanto paradiso si diffondesse per tutto il mediterraneo. Così moltissimi popoli, caricati i loro averi, partirono alla volta di questo favoloso lido.
Costruirono le capanne prima sulla collina, poi man mano che aumentavano i popoli sorsero nuovi centri in pianura e sulla costa. Furono erette botteghe di artigiani e le mura per proteggere la città. Partenope era amata e rispettata da tutti per la pietà e la fedeltà che aveva sempre dimostrata e tutti rispettavano quanto lei stabiliva per legge.
"Tutto questo ha fatto Parthenope...è lei la madre del popolo, la regina umana e clemente, da lei si appella la città, da lei la legge, da lei il costume, da lei il costante esempio della fede e della pietà. Quando Partenope viene a sedere sulla roccia del Monte Echia, quando essa fissa lo sguardo sul Tirreno, più fido dello Ionio, l'anima sua si assorbisce in un pensiero. La regione ignota è raggiunta, il mirabile e l'indefinibile, esso è creato, è reale, è opera sua".
Nonostante siano molte le credenze sulla collocazione della sua tomba, molti credono che essa si ancora viva, ancora corre sui poggi ed erra sulle spiagge. "E' lei che rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori; è lei che fa fosforeggiare il mare; è lei che fa folleggiare la città; è lei che fa languire e impallidire di amore:...Parthenope è l'amore, Napoli è la città dell'amore".
(Leggende Napoletane, Matilde Serao)