Comune di Napoli - Ceci n’est pas un blasphème. Il Festival delle arti per la libertà d’espressione contro la censura religiosa
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Ceci n’est pas un blasphème. Il Festival delle arti per la libertà d’espressione contro la censura religiosa

Dal 17 al 30 settembre 2021 al PAN | Palazzo Arti Napoli

 
 
La mostra "Ceci n’est pas blaspheme", organizzata da Emanuela Marmo ha carattere documentario, censisce casi eclatanti ed è un inno alla libertè di espressione per il tramite della satira anticlericale ed antireligiosa. I contenuti della stessa sono volutamente forti e possono risultare provocatori nei confronti di chi nutre sensibilità religiosa. Pertanto, se ne consiglia la visione e l'esperienza ad un pubblico adulto e consapevole.
Ceci n’est pas un blasphème Il Festival delle arti per la libertà d’espressione contro la censura religiosa, in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo di Napoli, è pronto ad alzare il sipario sul suo ricco programma, che si svolgerà dal 17 al 30 settembre 2021.

Oltre, infatti, alla mostra d’arte allestita presso il Palazzo delle Arti Napoli in via dei Mille, tanti saranno gli spunti di riflessione che si svilupperanno attraverso talk, concerti, performance, stand-up comedy show e tanto altro, in diversi luoghi della città. Il Festival, diretto da Emanuela Marmo, evolve dalla campagna Dioscotto, con cui l’Associazione Ciurma Pastafariana chiede l’abolizione dei reati di blasfemia. Molte organizzazioni supportano l’iniziativa.

L’Assessorato all’Istruzione, Cultura e Turismo di Napoli, come co-promotore dell’iniziativa, ha concesso i locali del primo piano del Pan all’evento patrocinato dal Comune di Napoli: «Questo festival dovrebbe essere presente in maniera permanente, è importante che soprattutto le nuove generazioni capiscano la differenza esistente tra morale e moralismo – ha dichiarato l’assessora Annamaria Palmieri nel corso della conferenza stampa di presentazione tenutasi al Pan – Il pensiero laico che caratterizza la nostra amministrazione difende la libertà d’espressione facendone un principio morale fondamentale per la civiltà e per tutte le nostre scelte. Non c’è niente di più sbagliato del ritenere laicità e libertà d’espressione artistica come materie sanzionabili in modo moralistico. Più si è laici e più si ha rispetto per la dignità morale. L’arte sempre libera è per Napoli punto di partenza e di arrivo, e la nostra amministrazione è orgogliosa della creatività d’espressione e della capacità di comprensione e di apertura all’altro dei nostri artisti e della nostra cultura. Da qui, l’incontro tra assessorato e questo festival”.

  Ceci n’est pas un blasphème è interamente autofinanziato: la raccolta fondi è ancora in corso e sarà attiva per tutta la durata della manifestazione. Tutte le arti sono rappresentate all’interno del Festival che promuove la libertà d’espressione e il 17 settembre si inizia, appunto, dalla presentazione dalla sezione espositiva. Le opere esposte e gli artisti sono accomunati da una ispirazione anticlericale e laica. Delle religioni tutti denunciano il fanatismo, le incoerenze, le violenze. Le mostre - progetto di allestimento a cura degli architetti Agostino Granato e Anna Sirica – sono ordinate entro un percorso visivo che abbraccia diversi generi: subvertising, fumetto, fotografia, scultura, performance. I visitatori sono introdotti alle sale da una sezione documentaria e divulgativa, nella quale trovano posto anche omaggi di sostegno al Festival da parte di artisti fuori programma.
 
 
Locandina della mostra