Vai al Sito del "Dipartimento Nazionale della Protezione Civile"

(Stralcio dal Sito www. ansa .it )
EVACUAZIONE SIMULATA AL VESUVIO PER ''MESIMEX''
NAPOLI - Nei centri operativi dei 18 comuni della 'zona rossa' il fax che ha dato il via all'evacuazione simulata è giunto alle 9. Nel giro di pochi minuti, le persone giunte nei punti di raccolta cittadini sono state fatte salire a bordo di pullman per dirigersi nei sei check-point individuati nelle province della regione Campania. Nel fax trasmesso ai 'coc', tra l'altro si legge: "Articolo 1, attivata la fase di allarme secondo quanto previsto dal piano di emergenza nazionale. Articolo 2, si ordina l'evacuazione della popolazione della zona rossa, secondo i tempi e le modalità previste dal piano di emergenza nazionale".
(ANSA)
BERTOLASO, EDUCARE GIOVANI A PREVENZIONE - Stringe la mano a tutti, il suo arrivo nel check-point di Marcianise era atteso dalle persone fatte evacuare dai comuni della zona rossa, e fatte giungere nel centro casertano a bordo di pullman. Il capo dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, alla sua prima tappa nei sei centri di raccolta sparsi nelle province della regione Campania, appare soddisfatto della prima fase del piano di evacuazione simulata legata al rischio Vesuvio: 'Mi sembra che i cittadini siano molto coinvolti, e stanno cercando di capire se scherziamo o facciamo sul serio - ha detto - a parte qualche giusto livello di scaramanzia da parte di alcune persone, che giustamente sperano che l'evento vulcanico non abbia mai a verificarsi, ritengo che tutti abbiano compreso l'importanza di questa esercitazione'. 'Mi fa piacere notare - ha proseguito Bertolaso - che tra la gente ci sono molti bambini. Ed e' proprio su questa nuova generazione di giovani che bisogna investire sempre di piu', e' fondamentale,prioritario, perche' crediamo che attraverso di loro si possa riuscire a far crescere anche nei genitori la cultura della prevezione del rischio sismico, ed acquistare maggiore fiducia nelle istituzioni'. Bertolaso, infine, ha ricevuto il sindaco di Cercola, Giuseppe Gallo che ha accompagnato i suoi cittadini, i primi a giungere nel centro di Marcianise.
(ANSA)
NORD E SUD SI GEMELLANO PER EVACUAZIONE - L'Italia è scesa in campo per il Vesuvio, compatta, armoniosa e senza divisioni tra nord e sud, unita dall'unica emergenza che ha gemellato intere regioni con i 18 comuni della cosiddetta 'zona rossa'.
(ANSA)
OSSERVATORI EUROPEI, SIMULAZIONE UTILE - Ricorda San Giuliano, Jean Magagnosc, vulcanologo francese, tra i numerosi studiosi europei ed internazionali che stanno partecipando all'esercitazione di protezione civile Mesimex, che ha portato oggi alla simulazione dell'evacuazione dalle zone sismiche vesuviane, di parte della popolazione. Prende appunti ed osserva, insieme ad altri suoi colleghi, nel centro di raccolta organizzato dal Dipartimento di protezione civile a Caivano, le fasi pratiche dell'esercitazione. "Ero a San Giuliano subito dopo il terremoto del 2002 - dice lo studioso - ed in quella occasione ho studiato insieme ad altri colleghi il fenomeno tellurico, ma soprattutto l'efficienza dei servizi di soccorso. L'esercitazione Mesimex è interessante proprio per l'aspetto pratico, in quanto trasferisce sul campo i progetti realizzati su carta. Al momento altri Paesi, quali Portogallo, Spagna e la stessa Francia, stanno mettendo a punto progetti di protezione civile. Ma solo l'Italia al momento li mette in pratica per l'emergenze cui è costretta". "La Francia - ha aggiunto - ha problemi simili a quelli italiani dal punto di vista sismico, anche se in maniera meno forte". A seguire l'evento sin da ieri c'é una troupe della televisione d'Oltralpe, France 2. "Per noi francesi è importante questa esercitazione nella zona vesuviana - dice il giornalista Gerard Grizbec - soprattutto la fase di evacuazione della popolazione. Stasera manderemo in onda, alle 20, un servizio dedicato al vulcano ed alla simulazione di oggi".
(ANSA)
90ENNE DISABILE TRA EVACUATI ZONA ROSSA - Tra le persone evacuate dai comuni della 'zona rossa' vesuviana alcune sono costrette sulla sedia a rotelle e nell'operazione di trasferimento dai territori a rischio ai centri di raccolta i volontari della protezione civile hanno provveduto, tra l'altro, alla loro assistenza. Nel centro di accoglienza di Caivano, tra le persone disabili, Mario Postiglione, 90 anni a gennaio, che ha raccontato di essere scampato all'ultima eruzione del Vesuvio nel 44 perché impegnato come soldato italiano in una missione di guerra. Mario é in compagnia dei suoi due nipoti, Adalgisa, 16 anni, e Ivan Imperato, di 18. Sono partiti tutti, insieme con un altro ragazzo, Biagio Salierno, da Ercolano. "Alle 08.30 - ha detto l'anziano - sono stato portato nel centro di accoglienza con un'ambulanza del 118. Insieme ai miei nipoti sono poi stato trasferito a Caivano. Ritengo sia utile questa esercitazione- ha detto Mario - non tanto per le persone della mia età ma per i giovani che devono imparare a convivere e a conoscere meglio il nostro Vesuvio". Ad accompagnare il disabile dei cittadini di Ercolano nel centro di Caivano anche il sindaco Nino Daniele: "si tratta di una simulazione importante per tutti noi, istituzioni e cittadini. Un grazie - ha proseguito Daniele - va soprattutto ai volontari della Protezione Civile che si impegnano quotidianamente nelle emergenze sui nostri territori". Anche nel centro di caivano è abbastanza numerosa la presenza dei giovani: "é un messaggio forte la presenza dei ragazzi - ha concluso il sindaco - perché devono avere la possibilità di conoscere meglio il vulcano ed i rischi ad esso collegati".
(ANSA)
IN SIMULAZIONE PROTAGONISTI I BAMBINI - Nel centro di raccolta allestito nel lotto B dell'Interporto di Nola (Napoli), sono confluiti i cittadini di alcuni comuni dell'area vesuviana, tra i quali Sant'Anastasia e Somma Vesuviana. Nel centro, visitato dal capo del dipartimento di protezione civile, Guido Bertolaso, numerosi i bambini in compagnia dei loro genitori. Molti quelli incuriositi dalle radio e dalle attrezzature da campo allestite dai volontari della protezione civile. Giuseppe, 7 anni di Sant'Anastasia, ha promesso al comandante della polizia municipale del suo paese, Luigi Maiello, di andarlo a trovare nella sede del comando: "mi devi promettere - ha detto il bambino - che mi farai usare le radio, e visitare i locali della sala operativa". I cittadini di Sant'Anastasia hanno ricevuto la visita anche del loro sindaco, che è anche presidente della comunità dei sindaci del Parco nazionale del Vesuvio, Vincenzo Iervolino. "E' andata bene - ha sottolineato - c'é stata una buona partecipazione da parte della cittadinanza, ma soprattutto la macchina di volontari e funzionari impegnati nell'esercitazione, si è mossa egregiamente". Iervolino ha poi voluto sottolineare che l'intera esercitazione non avrebbe potuto aver luogo "senza i volontari di tutta Italia". Da Marcianise a Caivano, da Nola a Baronissi, da Avellino a Capua, campeggiavano sulle jeep gli stemmi di quasi tutte le regioni d'Italia. Una partecipazione massiccia, compatta, che ha consolidato il gemellaggio tra i nuclei locali di tutto lo Stivale. "Il rapporto con i nuclei delle regioni gemellate è stato fondamentale - ha concluso Iervolino - il nostro paese, in caso di reale necessità sarà evacuato nelle Marche, e devo dire che in questi giorni i funzionari di quella regione, sono stati per noi di grande aiuto". Ai gemellaggi tra le protezioni civili di tutta Italia, si sono aggiunte nuove amicizie tra i cittadini della zona rossa. "Ho conosciuto Anna, una ragazza che frequenta il liceo scientifico di Somma Vesuviana, qui a Nola - ha detto Patrizia, 16 anni di Sant'Anastasia, studentessa al liceo linguistico - ed é stato bello trascorrere una giornata insieme, tra la gente. Con mamma e papà, abbiamo potuto capire meglio il nostro vulcano, ma soprattutto i rischi che corriamo. Per noi giovani, ma anche per i nostri genitori, penso che sia stata una giornata molto interessante, e non una scampagnata come inizialmente qualcuno aveva ipotizzato". Nel centro di Nola, come negli altri allestiti nella regione, sono arrivate anche molte persone con disabilità motoria. Una bambina, costretta in carrozzina, spiega di aver avuto anche il tempo di divertirsi: "intorno a me ci sono state sempre tantissime persone - ha detto - ed anche tanti bambini della mia età. Mi sono divertita tanto, perché stare insieme alla gente mi piace moltissimo". Il gruppo dei disabili era accompagnato dai volontari dell'Unitalsi. Insieme ai volontari della protezione civile, sono stati impegnati nell'assistenza ai cittadini, personale dell'Asl con strutture di soccorso mobili, tecnici e funzionari di vari enti.
(ANSA)
BERTOLASO, ERUZIONE RIGUARDEREBBE TUTTI - Sbaglia chi prova a prendere le distanze dal Vesuvio: Guido Bertolaso, in prefettura a Napoli, per un briefing finale sulla prova cruciale dell'esercitazione Mesimex, che oggi ha coinvolto un campione dei 18 comuni dell'area vesuviana per testare le procedure di evacuazione, sottolinea che l'eventuale calamità riguarderebbe tutto il Paese. "Invito tutti a visitare le tre mostre inaugurate ieri, perché sono molto istruttive - ha detto - Fotografie anche recenti dimostrano che pure Napoli è interessata dall'eruzione: penso alla cenere che è caduta anche su questa città, e a tutti i problemi che ha provocato questo fenomeno molto importante". "Diciamo che nessuno deve sentirsi estraneo a questo problema - ha concluso - è vero che quelli chi si trovano nella zona rossa sono maggiormente coinvolti, ma anche chi vivrà a Roma dovrà preoccuparsi per l'eruzione del Vesuvio".(ANSA).
(ANSA)
NAPOLITANO, AMO IL VESUVIO MA NON E' INNOCUA MONTAGNA - "Da napoletano, ho amato ed amo il Vesuvio, una presenza caratteristica e insostituibile nella storia della mia città".
Inizia così la prefazione del presidente della Repubblica Giorgio Napoliano al catalogo delle tre mostre dedicate al territorio vesuviano organizzate in occasione dell'esercitazione di protezione civile Mesimex.
"In anni drammatici e lontani, proprio quando la guerra attraversava le terre della Campania, ho avuto modo di assistere all'ultima eruzione del vulcano - ricorda Napolitano - a testimonianza del fatto che anni di silenzio non avevano cancellato la sua nascosta attività.
Dopo quell'episodio, il Vesuvio è entrato in una lunga fase di riposo, facendo così dimenticare i traumi del passato e la sua potenziale pericolosità: in un quadro di espansione abitativa, esso - ammonisce il capo dello Stato - è stato inserito direttamente nei contesti urbani dell'area, troppo spesso come semplice territorio da costruire, da usare, da sfruttare, al di fuori di una prudente progettazione urbanistica e paesistica di lungo periodo.
Per troppi esso si è identificato con una semplice ed in fondo innocua montagna". Napolitano loda l'iniziativa 'Mesimex 2006' assunta dalla Regione Campania e dal Dipartimento della Protezione civile, perché "rappresenta una presa di coscienza di grande rilievo e lungimiranza, che contribuisce a far ricordare, accanto ai benefici, anche le insidie di questo particolarissimo e per molti versi unico ambiente naturale".
"Da un lato - osserva il capo dello Stato - l' iniziativa ha l'obiettivo di diffondere una migliore conoscenza del territorio, nella convinzione che gli insediamenti umani non possano prescindere da un corretto rapporto con l'ambiente circostante e dal basilare rispetto delle sue caratteristiche fondamentali. Dall'altro essa rappresenta un momento operativo importante nel campo della previsione e prevenzione.
E' importante sapere che l'intero sistema nazionale della Protezione civile, le Protezioni civili degli altri paese europei e i vulcanologi di tutto il mondo hanno messo a punto, e ne verificano operativamente la validità, strategie e misure atte a fronteggiare con la massima tempestività possibile le eventuali future situazioni di emergenza dell'area vesuviana.
Al monitoraggio delle condizioni del vulcano - prosegue Napolitano - problema tecnico affidato alla conoscenza scientifica e alle capacità operative dei sistemi di Protezione civile, occorre congiungere un forte impegno per un'approfondita conoscenza del loro vulcano tra gli abitanti dell'area.
A tal fine contribuiscono anche gli eventi culturali organizzati in diverse, prestigiose sedi nel Comune e nella Provincia di Napoli, che offrono un ricco panorama di documenti e opere d'arte, testimonianza significativa di ciò che il Vesuvio ha rappresentato nei secoli per la cultura e l'immaginario collettivo.
Agli eventi di questi giorni dovranno inoltre far seguito altre iniziative, rivolte in primo luogo alle generazioni più giovani, con la funzione di facilitare e sostenere un processo di recupero e riappropriazione dell'immagine del Vesuvio, comprensiva anche della sua vitalità e dei pericoli che questa comporta".
L'auspicio di Napolitano è dunque che queste iniziative "possano essere l'inizio del cammino verso una corretta fruizione di un territorio, come quello vesuviano, ricco di storia e di risorse naturali ed umane, ma anche fonte di particolarissime incognite ambientali, che necessitano di un efficace, tempestivo e diffuso sistema di protezione".
Per 'Mesimex', l'esercitazione di protezione civile attesa dagli scienziati di tutta Europa, arrivati in Campania per studiare quelli che potrebbero essere gli scenari tellurici delle fasi di preallarme ed allarme precedenti una eventuale eruzione del vulcano più famoso del mondo, sono state fatte oggi le prime prove generali di questa importante simulazione di evento calamitoso.
I volontari della protezione civile di tutta Italia hanno lavorato fianco a fianco con quelli dei comuni vesuviani, mettendo a disposizione automezzi e strumenti per rendere quanto più verosimile i momenti precursori dell'evacuazione della popolazione dai territori a più alto rischio.
Si sono consolidate amicizie, scambi di esperienze professionali, sotto il comando indiscusso del capo del Dipartimento della protezione civile, Guido Bertolaso, che oggi ha cominciato la propria giornata visitando il centro operativo comunale di Massa di Somma, atteso dal sindaco Antonio Zeno, dal presidente della Provincia di Napoli, Dino Di Palma, e dall'assessore alla Protezione civile provinciale, Francesco Emilio Borrelli.
Ed è stato nel Coc di Massa di Somma che Bertolaso ha ricevuto la prima segnalazione del terremoto nelle Marche. Poi Bertolaso si è recato a Somma Vesuviana, altro comune coinvolto nell'esercitazione, dove i vigili del fuoco hanno simulato la messa in sicurezza di due statue di età romana, ritrovate nel 2003 nella villa ritenuta l'ultima residenza dell'imperatore Ottaviano Augusto, un sito archeologico nel quale lavorano anche scienziati giapponesi.
Alla presenza dei vertici del corpo dei vigili del fuoco, Annamaria D'Ascenzo, prefetto capo del Dipartimento, Giorgio Mazzini, comandante del corpo, di numerosi studiosi giunti da tutta Europa, una squadra di pompieri ha messo in sicurezza una fetta della storia italiana e mondiale.
Mentre Bertolaso continuava il suo giro - ha inaugurato una serie di mostre sul Vesuvio - nei comuni interessati all'esercitazione gli uomini della protezione civile di tutta Italia erano intenti agli ultimi preparativi, prima della evacuazione simulata che si svolgerà domani.
"Siamo contenti di collaborare con i nostri amici napoletani - ha detto Giorgio Visintini, funzionario della protezione civile del Friuli Venezia Giulia, regione gemellata con Cercola - uno scambio di professionalità iniziato nel 1996.
Qui nel Napoletano - ha concluso - abbiamo trovato grande entusiasmo e professionalità da parte di tutti i volontari del luogo".
Sin dalla mattinata Bertolaso ha sostenuto che la giornata sarebbe stata "piuttosto lunga con tanti avvenimenti ed iniziative nel campo della prevenzione e dell'esercitazione, per addestrare l'intero sistema, ma soprattutto - ha detto - per coinvolgere gli abitanti ed i cittadini e consentire loro di conoscere i piani di emergenza".
"Queste giornate - ha affermato - sono fondamentali per addestrare l'intero sistema, soprattutto per coinvolgere gli abitanti, e consentire alla popolazione di rendersi conto delle problematiche e conoscere tutti i piani di emergenza.
Ma anche della necessità di un'eventuale evacuazione e stringere un rapporto efficace con le forze dell'ordine, con i volontari, con la Croce rossa, e tutti gli operatori coinvolti".