Comune di Napoli - CEICC- Europe Direct Napoli - Succhi di frutta: la verità in etichetta
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Succhi di frutta: la verità in etichetta

Approvate dall'Europarlamento in prima lettura, alcune modifiche a una direttiva del 2001  in materia di etichettatura, volte a fornire ai consumatori informazioni accurate in materia di succhi di frutta. Si tratta di regole già concordate, attraverso colloqui informali tra Parlamento e Consiglio, che dovrà poi formalmente adottarle per farle entrare definitivamente in vigore. Successivamente, gli Stati membri avranno 18 mesi per adeguare la legislazione nazionale, e tutti i prodotti immessi sul mercato o etichettati prima dell'entrata in vigore della normativa potranno essere ancora venduti per 3 anni.

La nuova direttiva è volta ad una maggiore trasparenza nella vendita dei prodotti e  si articolerà su tre assi principali:

Specificazione dei prodotti utilizzati
Nel dettaglio, le nuove regole prevederanno che una miscela di due o succhi di frutta dovrà avere un nome che ne rifletta il contenuto; ad esempio, una miscela con il 90% di mela ed il 10% di succo di fragola, dovrà essere chiamata "mela e succo di fragola".
Il nome generico "succo misto" potrà, invece, essere utilizzato in caso di tre o più fonti di frutta.

Chiarezza in materia si zuccheri e dolcificanti artificiali
L'utilizzo di zuccheri e dolcificanti artificiali, sarà differenziato a seconda che si tratti di succhi di frutta o nettari. I succhi di frutta non dovranno contenere zuccheri o edulcoranti per definizione.
I nettari, invece, che sono a base di purea di frutta con aggiunta di acqua, potranno averne.
Le etichette con la denominazione "senza aggiunta di zucchero" non saranno consentite a nettari che contengano dolcificanti artificiali, come, ad esempio, la saccarina.

Il caso succo d'arancia
Il problema principale in materia è costituito dal fatto che molti prodotti venduti come succo d'arancia contengono fino al 10% succo di mandarino, tale pratica viene effettuata per ragioni di colore e gusto (si usa farlo in Brasile e negli Stati Uniti, che detengono grosse quote del mercato europeo).
Per mantenere condizioni di parità, tutti i succhi d'arancia importati nella UE, cosi come quelli fabbricati nell'Ue, dovranno essere puri per essere venduti come tali, o dovranno includere il mandarino nel nome del prodotto.