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Comunicato Stampa del Consiglio del 21/01/2022

In Consiglio comunale il dibattito dopo la relazione dell’assessore Baretta

Ampio dibattito in Consiglio comunale dopo la relazione dell’assessore al Bilancio sui contenuti del Patto per Napoli.


Massimo Cilenti (Napoli Libera) ha ringraziato l’Amministrazione per aver evitato il dissesto della città. Servono ben più di cento giorni per avviare un'azione ordinaria in città e occorre fare un mea culpa necessario sul passato, dando priorità a temi scottanti come la certezza della riscossione, la gestione delle partecipate e il controllo delle fonti di spesa. Questa Amministrazione può fare molto se non si fa trascinare nella polvere del compromesso, ha concluso. Walter Savarese (Manfredi Sindaco) ha ricordato che le misure introdotte dal Patto per Napoli consentono di salvare la città a un centimetro dal dissesto. Lo Stato chiede un atto di responsabilità ai napoletani per un tempo lungo, 21 anni, ma è stato svolto un lavoro importante per restituire credibilità alla città e alle sue risorse, cercando di impegnarsi per sostenere le scelte difficili fatte sull’aumento dei tributi. Nino Simeone (Napoli Libera) si è rivolto al Sindaco ricordando che le scelte che comporta il Patto per Napoli avranno inevitabilmente un costo politico. È giusto, con gli aumenti che arriveranno sulle addizionali regionali e comunali, mantenere fede al nostro patto con i cittadini,compensando i sacrifici che faranno con adeguate risposte su servizi efficienti in materia di rifiuti,manutenzione stradale, polizia locale, macchina amministrativa, scuole. Aniello Esposito (Partito Democratico) ha ringraziato l’Amministrazione e i partiti nazionali per aver sostenuto, con il fondo di 1,3 miliardi stanziato con il Patto per Napoli, il salvataggio economico della città. Per questo sosterrà convintamente le scelte successive, ma ha anche annunciato una mozione per rivedere, laddove possibile, l’aumento delle aliquote dovute. Necessario inoltre un intervento urgente sulla situazione dei trasporti in città. Per Antonio Bassolino (Misto), le misure della legge di Bilancio per Napoli sono da considerarsi ragionevoli - ma anche prevedibili - grazie all’impegno del presidente Draghi, ma non è ancora scattata nei cittadini la molla della fiducia e il loro sentimento di appartenenza. Sulla gestione crediti delle società partecipate, la capacità di riscossione dell’Ente, sul profondo rispetto del funzionamento delle istituzioni, infine, è necessario avere una giusta consapevolezza e svolgere la propria parte con responsabilità. Catello Maresca (Gruppo Maresca) ha ricordato che oggi è in discussione una norma che segna indubbiamente un risultato significativo per Napoli. Tuttavia, dall’articolato normativo emerge che non si è obbligati ad adottare subito alcune misure, quali l’aumento delle imposte, ma che sia possibile esperire prioritariamente altre soluzioni. Si tratta di uno sforzo che questa Amministrazione deve fare con il Governo nazionale, a fronte di un maggiore impegno, ad esempio, nella lotta all’evasione e nella gestione del patrimonio comunale. Gennaro Acampora (Partito Democratico) ha parlato di una norma di legge fortemente voluta dalla maggioranza che sostiene il sindaco Manfredi. Una grande responsabilità che il Comune si è assunta verso il Governo, chiedendo fondi ma al contempo assumendosi impegni. Napoli deve diventare la città più progressista di Italia, nel senso di mettere al centro le persone e i servizi cui hanno diritto, e va giudicata sul lungo periodo, e non su risultati limitati ai primi “cento giorni”. Questa misura porterà a Napoli più di un miliardo di euro e la farà uscire finalmente dall’immobilismo. Giorgio Longobardi (Fratelli d’Italia) ha riconosciuto l’impegno e i risultati raggiunti dal Sindaco e dagli assessori, ma restano delle perplessità su alcuni punti, come l’aumento dell’aliquota comunale Irpef che segue di pochi mesi quello dell’addizionale regionale. Bisognerebbe piuttosto convincere i cittadini che aumentando le imposte migliorano i servizi, ma i fatti dimostrano che non è così. Flavia Sorrentino (Movimento 5 Stelle) si è detta convinta che i fondi in arrivo daranno una boccata di ossigeno alle casse comunali, ma non possono essere dimenticati gli errori gestionali e le incapacità della precedente Amministrazione che, insieme al debito ingiusto, hanno portato la città a questo stato. Il risultato che è arrivato lo si deve alla credibilità politica di questa amministrazione, ma deve anche cambiare il modo in cui viene percepita Napoli a livello nazionale, non come una palla al piede ma una risorsa. Sergio D’Angelo (Napoli Solidale Europa Verde) ritiene che la norma del Patto sia il risultato massimo che si poteva ottenere, ma non quello che ci voleva. Va detto che il Governo non è stato generoso con Napoli e che la norma prevede una serie di misure che potevano essere declinate diversamente, perché è compatibile con un aumento significativo dell’addizionale Irpef che con operazioni spregiudicate sul patrimonio e privatizzazioni delle partecipate. L’assessore Baretta ha invece mostrato di aver recepito molte delle indicazioni ricevute dai gruppi consiliari, a partire dall’innalzamento della fascia di esenzione dell’addizionale da 8 a 12 mila euro. Annamaria Maisto (Azzurri Noi Sud Napoli Viva) ha definito doveroso per tutti spiegare ai cittadini con chiarezza, senza strumentalizzazioni, che il Patto per Napoli rappresenta un’importante iniezione di liquidità nelle casse comunali. Queste risorse consentiranno quel cambio di passo atteso da anni e per questo occorre lavorare insieme assicurando servizi all’altezza delle aspettative, ora che finalmente la città è stata ritenuta degna di fiducia a livello nazionale. Per Maria Grazia Vitelli (Partito Democratico) il Patto per Napoli è quello che serviva per liberare risorse per la città e consentirle di garantire ai cittadini i servizi essenziali che fino a questo momento sono stati negati. L’obiettivo deve essere ora quello di ripartire da Napoli per rilanciare tutto il Sud, un risultato a portata di mano grazie alla congiuntura favorevole tra Governo nazionale, Regione e Comune. Iris Savastano (Forza Italia) ha annunciato parere positivo al Patto per Napoli, pur nella necessità di rilevare come la cifra stanziata sia rilevante ma non risolutiva. Occorrono poi iniziative a medio e lungo termine per garantire servizi migliori ai cittadini, partendo dalla valorizzazione strategica del patrimonio pubblico, la semplificazione degli interventi per edifici dismessi e la conclusione del protocollo d’intesa con la Soprintendenza per definire l’iter del condono edilizio. Massimo Pepe (Azzurri Noi Sud Napoli Viva) ha definito il risultato raggiunto col Patto come straordinario, che però può essere ancora migliorato con il contributo di tutti. Andrebbe approfondita la questione delle entrate proprie del Comune, fatta una distinzione puntuale del patrimonio immobiliare in residenziale e non, adottando interventi diversi per aumentare la liquidità e alleggerire l’impegno del Comune, e rivedendo le procedure della riscossione rivelatesi sin qui fallimentari. Salvatore Guangi (Forza Italia) ha ricordato come il debito che ci portiamo dietro è frutto della cattiva gestione delle amministrazioni degli ultimi trent’anni. Forza Italia è vicina a questa norma che dovrebbe riportare un po’ di fiducia alla città. Per alcune leve importanti, però, come la valorizzazione e la manutenzione del patrimonio, occorre fare una vera e propria rivoluzione, a partire dalla questione dell’aumento del personale dedicato al servizio competente. Rosario Palumbo (Cambiamo!) non intende ringraziare il Governo, che invece di un provvedimento destinato solo ad alcuni, avrebbe potuto standardizzare una modalità per sostenere le città in dissesto. Va ringraziato invece il Sindaco per aver consentito questo risultato e per le linee di intervento delineate, ma su alcuni punti non può essere dato parere positivo, come l’aumento delle leve fiscali. Gennaro Esposito (Manfredi Sindaco) ha ricordato che il risultato che si porta a casa oggi evita il dissesto e l’applicazione normativa connessa, che ha dimostrato di essere inadeguata a risolvere i problemi strutturali di un’amministrazione che ha dato prova di non funzionare. Il nodo centrale resta la riscossione, ma anche la scarsità dei servizi al cittadino che incentiva l’evasione. Questo Patto dimostra che Napoli non si salva da sola, ma ha bisogno del sostegno del Governo e di tutte le istituzioni territoriali. Gennaro Rispoli (Napoli Libera) ha chiesto un atto di coraggio ai cittadini, alla pari di quello fatto dal Sindaco quando ha chiesto aiuto al Governo. Bisogna accettare di sottoporsi alle verifiche e ai controlli che saranno richiesti dall’applicazione del Patto, anche se questo significherà dover subire ricadute a volte dolorose sulle proprie tasche. Rosario Andreozzi (Napoli Solidale Europa Verde) ha ricordato gli atti di responsabilità della precedente Amministrazione che ha garantito che non si perdessero posti di lavoro e si evitasse il fallimento, nonostante i tagli alle entrate subiti. Con il Patto in tre anni verranno date risorse importanti alla città, ma occorrono garanzie per non far fallire le partecipate e perdere occupazione. Occorre poi aprire un confronto con la città su tutte le progettualità del PNRR, restituendo centralità al Consiglio comunale.

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