Il presidente della commissione Lavoro, Attività produttive e Personale, Vincenzo Solombrino, ha indirizzato oggi una nota al sindaco di Napoli Luigi De Magistris, all’assessore alla Mobilità Marco Gaudini e all’assessora al Commercio, ai mercati e alle attività produttive Rosaria Galiero, nella quale chiede provvedimenti urgenti per aiutare le attività commerciali che non possono accogliere i clienti negli spazi interni dei propri locali .
« Con l’ultimo DPCM - scrive Solombrino - il Governo ha autorizzato una serie di misure che dovrebbero favorire la ripresa e la riapertura delle attività commerciali sul territorio nazionale. Le direttive che sono state fornite sono però fortemente discriminatorie tra gli stessi operatori economici e commerciali. E’ evidente infatti che queste misure penalizzano notevolmente esercizi commerciali come i bar, i ristoranti, le pizzerie e le attività di somministrazione che, pur avendo provveduto ad adeguare con grossi sacrifici economici gli spazi interni a tutte le prescrizioni previste dalla normativa per prevenire i contagi da Covid 19, non possono ancora utilizzare tali locali per accogliere in sicurezza i propri clienti. Questa limitazione-discriminazione, motivata dalla necessità dievitare assembramenti , è molto contestabile se si pensa che sia per le scuole che per i trasporti pubblici, proprio per favorire la ripartenza economica, si stanno utilizzando pesi e misure diversi. Gli alunni, con opportuni distanziamenti ed utilizzo dei DPI, possono infatti “assembrarsi” in sicurezza nelle scuole; i passeggeri nei mezzi di trasporto pubblico, sempre rispettando tutti i limiti imposti dalla normativa, possono viaggiare “assembrati”; i clienti dei supermercati, da quando è scoppiata la pandemia, possono da sempre accedere a questi locali per fare la spesa. Perché i cittadini non possono sedersi in sicurezza a un tavolo all’interno di un ristorante o entrare in un bar a prendere un caffè rispettando tutte le norme previste per evitare il contagio? Gli operatori economici della nostra città sono stanchi di questa discriminazione, di questa vera e propria disparità di trattamento e, giustamente, non ne comprendono le motivazioni. La Commissione, condividendo le loro lamentele, nelle more di una opportuna rivalutazione di queste misure discriminatorie prese dal Governo, sollecita un intervento della nostra Amministrazione a loro sostegno. Molti di questi operatori non riapriranno più e ci saranno inevitabilmente nuovi disoccupati.»
La nota si conclude con l’invito per un confronto in Commissione al fine di « adottare ad horas i necessari provvedimenti per far produrre agli uffici preposti le opportune ordinanze (prevedendo dove possibile anche nuove zone pedonali) e far aumentare l’utilizzo degli spazi esterni fruibili per gli esercizi commerciali che attualmente non possono ospitare i clienti negli spazi interni. »
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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