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itinerario 2

Da Piazza Miraglia a Piazza Dante
Tra musiciste, pittrici e attiviste

 

Tappe e figure femminili del percorso

 
 
icona itinerario 2
  • Conservatorio di S. Pietro a Maiella: Emilia Gubitosi, Ebe Stignano
  • Piazza Bellini: Libreria delle donne
  • Accademia delle Belle Arti: Artemisia Gentileschi, Maria Palliggiano, Maria Padula
  • Palazzo Ruffo di Bagnara Mensa dei Bambini Proletari: Leonilde Puoti, Giuseppina Guacci Nobile Le Nemesiache
  • Piazza Dante
 
 

guida all'itinerario

Il secondo itinerario parte dal Conservatorio di S. Pietro a Maiella e conduce, passando per Piazza Bellini e via Costantinopoli, a Piazza Dante. In quello che si sviluppò come il "polo delle arti" di Napoli si sono voluti seguire i percorsi personali e artistici di alcune donne vissute tra l'Ottocento ed il Novecento, le cui passioni e attività sono legate, in maniera diversa, a questi luoghi.
Il percorso parte da piazza Miraglia, dove è possibile ammirare a sinistra la Chiesa di Santa Maria Maggiore detta La Pietrasanta (13), edificata nel VI secolo sui resti di un edificio romano sacro al culto lunare di Diana. Sul suo sagrato si erge isolato il campanile, unica testimonianza della chiesa originaria e tra le più importanti e rare presenze di strutture medioevali della città. Il campanile si presenta nella parte alta ornato da bifore con archi in mattone, retti da colonnine in marmo, nella zona centrale da sculture in marmo zoomorfe, che emergono dal fondo dei mattoni di costruzione, e alla base da vari reperti marmorei di spoglio imperiale.
L'itinerario prosegue a destra, con una piccola cappella (14) di architettura rinascimentale, attribuita al senese Francesco di Giorgio Martini e al monaco fra Giovanni Giocondo da Verona, architetti attivi presso la corte aragonese; fu voluta nel 1492 da Giovanni Pontano come tempio funerario in memoria della moglie Adriana Sassone morta nel 1490. La Cappella è realizzata interamente in piperno, ha pianta rettangolare, sulla facciata presenta lesene scanalate corinzie che sorreggono una trabeazione.
La Chiesa della Croce di Lucca (15), eretta nel 1537 assieme all'annesso Monastero di suore carmelitane, è dedicata al Crocifisso venerato nel Duomo di Lucca. Tra il 1643 ed il 1654 Francesco Antonio Picchiatti ampliò il monastero e costruì il chiostro. Al Picchiatti si deve anche l'ideazione dell'apparato decorativo dell'interno. La chiesa fu ricostruita tra il 1653 e il 1678 su progetto di Cosimo Fanzago. La facciata è a due ordini: quello inferiore delimita un'arcata a tutto sesto che incornicia il portale d'ingresso con timpano spezzato, eseguito da Pietro Barberiis nel 1675; il secondo ordine presenta due volute che accompagnano due coppie di lesene lisce racchiudenti un finestrone sormontato da un timpano triangolare. L'interno della chiesa è a pianta centrale; presenta una cupola su un alto tamburo che determina un'insolita dilatazione dell'ambiente. La pianta presenta braccia trasversali ridotte, quattro cappelle angolari con volte a padiglione e l'area del coro. Della complessa struttura monastica sopravvive oggi la sola chiesa. Agli inizi di questo secolo, infatti, vennero abbattuti il convento delle Carmelitane e quello della Sapienza per far posto ad edifici destinati alle cliniche universitarie. La Croce di Lucca avrebbe dovuto subire il medesimo destino, ma venne risparmiata grazie all'intervento degli intellettuali dell'epoca. La chiesa subì comunque un taglio di circa sette metri dal lato della tribuna, in seguito al quale vennero trasferiti in altri luoghi sia l'altare settecentesco che due tele di Nicola Maria Rossi. Da Piazza Luigi Miraglia, volgendo lo sguardo a sinistra si scorge il monumentale complesso di S. Pietro a Maiella

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