Comune di Napoli - Castel Nuovo - Materdei, Materdei, storia di una guglia, una scultura e una piazza
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Castelnuovo, Cappella Palatina

Materdei, Materdei, storia di una guglia, di una scultura e di una piazza

Lunedì 28 maggio - alle ore 18,00, nella Cappella Palatina in Castel Nuovo - il Sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo, interverrà all'inaugurazione della statua di Madonna con Bambino

 
statua intera di madonna con bambino
La Vergine di Materdei

1. L'appello
Nel gennaio 2003, agli organi competenti giunse un accorato appello, con una proposta.
Portavoce di un desiderio dell'intero quartiere, Luigi Cirillo segnalava la bella guglia dell'Immacolata, da tempo immemorabile situata in un cortile, vero non luogo dell'indifferenza collettiva. Quasi ignota agli studi, l'opera era adorata quotidianamente dal solo custode dell'ex-conservatorio della Concezione in via Amato da Montecassino. Perché non trasferirla in un sito più degno e visibile, una piazza, uno slargo, magari quello, anch'esso abbandonato all'incuria, di via Falcando?

2. La riqualificazione
La proposta fu vagliata con la massima attenzione e l'idea accolta in via preliminare. Veniva a cadere in un momento fortunato per quell'area un tempo ridente di aranceti profumati, oggi parte del popoloso quartiere Avvocata, ai margini della Sanità. Con l'apertura della nuova stazione della metropolitana a Materdei, il progetto di riqualificazione interessava a macchia d'olio anche le strade adiacenti. Nel raggio di alcune centinaia di metri era previsto il totale rifacimento di marciapiedi, l'istallazione dell'arredo urbano, dissuasori e contenitori e di verdi alberi di tiglio.

3. La convergenza d'intenti
Nel corso di successive riunioni (V Direzione Infrastrutture del Comune di Napoli, Metropolitana, Soprintendenza BAP-PSAE, e Studio Mendini) venne migliorato e approvato il progetto esecutivo di via Falcando. L'obiettivo era trovare l'esatto equilibrio tra l'antico e il moderno, tra le esigenze della fruizione e quelle della riqualificazione urbana. Fu accolta la proposta di evitare le barriere architettoniche per eliminare la pendenza e le asimmetrie dello spazio ed anche di ridurre al minimo l'arredo, privilegiando piuttosto le panchine e le essenze arboree.

 
immagine di statua di madonna con bambino

4. La prima fase del restauro
Quindi partì l'intervento di restauro della guglia, preliminare allo smontaggio e al successivo rimontaggio nella nuova sede ormai decisa. La ditta affidataria dei lavori, provvide a consolidare e pulire gli elementi in piperno e quelli in marmo bianco di Carrara, aggrediti e corrosi dall'azione del tempo e dalla lunga esposizione all'aperto. Grazie all'andito di servizio fu finalmente possibile verificare lo stato di conservazione della Madonna con il Bambino ad una distanza ravvicinata. Purtroppo l'ossidazione della corona della Vergine, in bronzo dorato, era stato assorbito dal manto, ora striato in blu-turchese.

5. La sorpresa
Al disappunto per la non completa reversibilità di questo fenomeno, il primo sopralluogo riservò comunque una piacevole sorpresa. La scultura collocata sulla guglia settecentesca apparve subito opera ben più antica, di gusto chiaramente rinascimentale, in qualche modo affine ad opere celeberrime quale l'Arco di Alfonso il Magnanimo ed a quella bella teoria di Vergini in varie pose, oggi custodite nel Museo Civico di Castel Nuovo. Sarà Luciano Laurana o Domenico Gagini? Ha sciolto il dubbio, il conforto di due specialisti di scultura, Francesco Abbate e Francesco Caglioti.

6. Lo smontaggio e la seconda fase del restauro
Mentre procedeva l'intervento alla guglia, si decise di completare il restauro della scultura in un ambiente idoneo. L'opera venne trasferita in un laboratorio allestito a Palazzo Reale, dove fu affidata alle mani esperte e amorevoli di Luciano, Maria Rosaria e Daniela. Impacchi successivi tesero a restituire coesione al marmo ormai zuccherino e a pulire le estese incrostazioni nere provocate dall'inquinamento atmosferico, i cui strati più superficiali furono rimossi a bisturi. Progressive applicazioni ebbero il compito di schiarire quelle antiestetiche striature azzurrognole, penetrate purtroppo in profondità.
 

 
calco del viso della statua della madonna

 
7. Il calco e la copia
Un'opera già così tanto compromessa, non poteva tornare alle intemperie. Sicché si decise di effettuare un calco in gomma siliconica e ricavarne una copia della scultura, anzi due. Perché la prima sarebbe stata collocata sulla guglia nello slargo di via Falcando, l'altra affidata alla Parrocchia di Materdei, per soddisfare quel riaccendersi della devozione per questa icona della Vergine Maria. Del resto ai lavori di rimontaggio della guglia, aveva assistito con trepidante partecipazione l'intero quartiere, ansioso di fruire quello spazio strategico per la comunità.

8. L'inaugurazione della piazza
Nel giugno 2004 gli abitanti della zona applaudirono quanti avevano contribuito a realizzare un sogno, all'ombra del filare di arance. Illuminata anche di sera, la guglia fu eletta a Simbolo della continuità e dei legami tra generazioni e secoli pur diversi e distanti, ma uniti dalla comune volontà di rafforzare memoria e identità della città. Qualche tempo dopo vennero posizionate agli angoli, tra le panchine, anche le basi di piperno che giacevano abbandonate nello stesso originario luogo. Inoltre vennero restaurati i conci di tufo del muro di cinta del bel giardino dell'ex-Convento dei Servi di Maria.

9. La scultura e il suo doppio
Nella festività dell'Immacolata, i riti sacri in parrocchia e quelli profani nella sede monumentale di Castel Nuovo, sono dedicati alla medesima icona. La Vergine, un tempo coronata come una regina, regge tra le braccia un Bambin Gesù, con il libro ed il globo, consapevole del proprio potere e del proprio destino. Sotto i piedi della Madonna, sotto lo scoglio, scolpiti in un raffinato bassorilievo, affiorano due minuscoli cherubini ridenti. I panneggi dell'abito drappeggiato, ricoperto dal mantello, hanno movenze sinuose ed eleganti e lasciano appena intuire un incedere solenne e lieve.

10. I problemi aperti
Ogni restauro, ogni recupero di un'opera d'arte apre una pagina di studio, stimolando nuove ricerche. La Vergine di Materdei, attribuita all'opera di Domenico Gagini, databile verso il 1470, sollecita un interrogativo al quale non si è trovata una convincente risposta. Da dove proviene la antica scultura, forse collocata sulla base in piperno negli anni del concorso per la guglia dell'Immacolata di Piazza del Gesù, promosso dallo stesso gesuita Padre Pepe che nel 1743 fondava il Conservatorio della Concezione per rimarcare uno dei più controversi dogmi della fede?

11. Le ipotesi
La chiesa del Gesù è stata eretta dietro la facciata in bugnato del rinascimentale Palazzo Sanseverino. La statua è forse appartenuta a quel complesso monumentale e rimossa nel primo Settecento perché giudicata ormai vetusta? L'intera insula di Materdei ospitava conventi dove particolarmente intenso era il culto mariano. Era questa la Madonna con Bambino di una primitiva cappella che sorgeva nella zona, ancora polmone interamente verde fino all'espansione edilizia dei nuovi monasteri sorti fuori le mura a partire dal tardo Cinquecento? Gli studi sono tuttora in corso.

Ricerche e testo: Luciana Arbace

 

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