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La lapide imprecisa

lapide che ricorda l'inizio e la fine della prima guerra mondiale e il cui testo recita:Soldati a voi la gloria di piantare il tricolore d'Italia sui termini sacri che la natura pose ai confini della patria nostra. A voi la gloria di compiere, finalmente, l'opera con tanto eroismo iniziata dai nostri padri. Dal Qartiere generale. 26 maggio 1915. Vittorio Emanuele terzo.I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. 4 Novembre 1918 ore 12. Armando Diaz. I concittadini nel 1922
lapide commemorativa
 
busto di Vittorio Emanuele terzo
E. Rossi, busto bronzeo di Vittorio Emanuele III, inizio XX sec., Archivio Storico Municipale di Napoli

In quella lapide poche righe, due nomi, due date che demarcano un intervallo di tempo lungo tre anni e mezzo. Eppure, per definire quanto era avvenuto in quei tre anni e mezzo i contemporanei avevano coniato l'espressione "Grande Guerra".

Ma sia era ormai nel 1922 e la sintesi epigrafica espressa nella lapide sistemata sulla facciata del Palazzo di Città, forse ben rappresenta il clima di disagio che percorreva la nazione.

Dovuto ma chiaramente incidentale l'accenno alla trascorsa guerra: brevi citazioni dal proclama del re Vittorio Emanuele III ai soldati in occasione della dichiarazione di guerra all'Austria e dal Bollettino della Vittoria a firma del generale Armando Diaz. Evidente, invece, l'intento dell'Amministrazione comunale: affermare la cittadinanza napoletana del re (nato nel palazzo reale di Capodimonte) e dell'artefice della Vittoria (nato in uno egli edifici che allora attorniavano Castel Nuovo) chiamato proprio nel 1922 a ricoprire il dicastero della Guerra nel primo governo Mussolini.

Nell'incertezza di quei tempi la Città provava a mettersi al sicuro la tutela di due suoi eminenti figli.
 
La decorazione in bronzo posta sulla parte superiore della lapide presenta lo scudo dei Savoia, sormontato da corona reale, con ai lati l'emblema ovale dell'antico Seggio del Popolo e lo stemma della città di Napoli con corona turrita; a decoro rami di quercia e di alloro. 

 
particolare del monumento equestre a Diaz
monumento a Armando Diaz (1936) in via F. Caracciolo, particolare

Strano, ma...

... il collare che circonda lo scudo reale sembra essere quello dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (ordine dinastico di Casa Savoia) ma il pendente è, invece, quello dell'Ordine del Toson d'Oro! 

... l'entusiasmo patriottico di colui che intagliò le epigrafi fece incorrere l'incisore in uno sbaglio... di distrazione; così, per la mancanza di una U, il proclama di Vittorio Emanuele III risulta diramato dal QARTIERE GENERALE! 

... il famoso proclama del re portava la data 24 maggio 1915 mentre l'incisore lo datò 26, giorno in cui il sovrano partì da Roma per raggiungere il fronte.

 
 
 

Bernardo Leonardi

 
 

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