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Mostra "Sguardi dell'Alto Egitto"

Inaugurazione mercoledì 19 ottobre alle ore 17.00 presso il Foyer del Museo PAN, a cura del prof. Giovanni Canova

La mostra sarà visitabile fino al 30 ottobre 2016

Nella mostra è proposta una selezione di immagini relative alla vita tradizionale nel Sud dell'Egitto, frutto di una ricerca sul terreno tra il 1978 e il 1982. L'obiettivo principale era quello di documentare il patrimonio narrativo della regione, con particolare attenzione alle gesta epiche dei cavalieri della tribù dei Banu Hilal.
L'incontro con i poeti e i musicisti ha reso possibile la partecipazione a numerosi momenti di festa (matrimoni, circoncisioni, anniversari dei santi, pellegrinaggi) in varie località dell'Alto Egitto. L'accesso alle famiglie e al mondo femminile è stato facilitato dalla presenza di Daniela Perco, studiosa di tradizioni popolari, che ha focalizzato il suo interesse sulle fiabe e sul ciclo della vita.
Registrazioni audio, film in Super/8 e migliaia di fotografie rappresentano gli esiti tangibili di questo percorso, che ha portato alla pubblicazione di diversi saggi, del disco fonografico Egitto 1: epica (1980, collana "I Suoni"), del documentario La tradizione nell'Alto Egitto (Venezia 1981), riedito al Cairo dal Makan, Egyptian Center for Culture & Arts, 2015.
L'estensione della ricerca dall'epica agli aspetti socio-culturali della regione rientrava in una prospettiva metodologica caldeggiata dall'etnomusicologo Diego Carpitella, il quale non mancava di
sottolineare l'importanza della "fonosfera" anche per la comprensione di un'espressione artistica così peculiare quale il canto epico.

 

Un esempio significativo è l'accostamento compiuto dal  poetacantore, che per evocare il gemito dei cavalieri feriti usa l'immagine della ruota dentata impiegata per sollevare l'acqua (saqiya) e del suo lugubre cigolio.
Nell'ambito religioso è stato possibile reperire canti e leggende sui santi musulmani e copti. Anche la narrazione di fiabe nel corso delle veglie serali trascorse nelle famiglie ha consentito di cogliere la ricchezza del patrimonio favolistico e l'abilità dei narratori.
Molte pratiche di lavoro e consuetudini sociali sono ormai scomparse o radicalmente trasformate. Questo accresce l'importanza della documentazione raccolta, come pure la nostra percezione di aver vissuto un'esperienza indimenticabile.

La mostra sarà visitabile fino al 30 ottobre 2016 secondo il seguente calendario:
Lunedì - Sabato: 9.30 - 19.30 - domenica: 9.30 - 14.30

 
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