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Eleonora Pimentel Fonseca. Con civica espansione di cuore

Il cuore della rivoluzionaria Eleonora Pimentel al Maschio Angioino

 

Di Riccardo De Luca
con
Gino Grossi, Annalisa Renzulli, Francesca Rondinella, Salvatore Veneruso,
Maria Anna Barba, Dario Barbato, Lucrezia Delli Veneri
regia
Riccardo De Luca

Maschio Angioino
Venerdì 3/sabato 
4 giugno, ore 21.00

 

La neonata associazione culturale "Stati Teatrali", luogo "stabile" di produzione teatrale creato da Annalisa Renzulli, che raccoglie intorno a sé esperti professionisti e giovani di talento inaugura la propria attività con la II edizione di "Eleonora Pimentel Fonseca. Con civica espansione di cuore". Lo spettacolo è infatti già andato in scena nel 1999 in occasione del bicentenario della Repubblica napoletana presso palazzo Marigliano in seguito al Patto d'Intesa stipulato tra il Soprintendente Giulio Raimondi, il Presidente FAI Campania Maria Rosaria de Divitiis, la scrittrice e autrice Maria Antonietta Macciocchi e la filosofa Esther Basile. La drammaturgia è frutto di una lunga ricerca sulla figura di Eleonora condotta non solo sui grandi romanzi di cui è protagonista, ma anche sui documenti storici che la riguardano, dalle pagine del Monitore Napoletano da lei stessa diretto al manoscritto del processo di separazione. Documenti storici che è stato possibile visionare anche grazie alla collaborazione dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici, dell'Archivio di Stato e dell'Associazione Eleonora Pimentel Lopez de Leon.
L'adattamento teatrale del regista e autore De Luca mescola i momenti drammatici necessariamente a quelli grotteschi, specchio di quella Napoli lazzara, sporca, feroce, quasi bestiale che è negli animi e negli occhi del popolo ma anche dei suoi stessi regnanti come quel re Ferdinando che la Storia ha significativamente ribattezzato il re "lazzarone".  La verità si consuma interamente nel tragico contrasto tra queste due dimensioni in cui si innalza la sensibile, cosciente, rivoluzionaria Eleonora Pimentel Fonseca, in un ritratto che la vuole donna oltre che mente illuminata. Ritratto che tenta di restituirci i suoi pensieri, i suoi sorrisi o le sue lacrime di donna appunto, di moglie, di madre negata insieme alla capacità di elaborare una strategia politica nazionale che qualcuno ha definito la più completa mai formulata, concentrata in quell'idea così "semplice" di rifondare la democrazia nel rispetto del popolo. Una drammaturgia che lavora sul linguaggio e a quella lingua del napoletano antico affida la voce di Eleonora nelle sue battute finali, in cui non c'è più spazio per la distanza tra lei e il popolo e la sua stessa vita, di lì a poco consegnata all'eternità, è tutta espressa nei suoni della terra che l'ha accolta all'età di 8 anni.
Comico e drammatico si inseguono in uno spettacolo che ha la sua cifra stilistica anzitutto nella interdisciplinarità, in cui la prosa si mescola alla danza, e ancora al canto, e alla musica che sa diventare anche provocatoriamente pop se necessario purché, in ultimo, si consegni dirompente la carica emotiva dei fatti accaduti a Napoli in quella stagione rivoluzionaria.      
                           
Annalisa Renzulli

 
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