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Mostra "Per un mediterraneo di Pace" Simbolismi fantasmagorici di Carla Castaldo

Castel dell'Ovo, Sala delle Carceri, 6-14 febbraio 2016

Carla Castaldo, artista napoletana, dopo numerose esposizioni in Italia e all'estero che l'hanno vista protagonista in sedi museali ed edifici prestigiosi di città quali Montecarlo, Piacenza, Venezia, Torino, Londra, Milano, Camogli, Bologna, Berlino, Bruges, Roma, Dubai, approda a Napoli a Castel dell'Ovo, spazio espositivo di grande prestigio e fascino, dal 6 al 14 febbraio 2016 con la mostra Per un Mediterraneo di pace. Simbolismi fantasmagorici di Carla Castaldo, curata e organizzata da Aldo Antonio Cobianchi. Si tratta per l'artista di una tappa molto importante perché è qui, nella sua città, che intende parlare del Mediterraneo come mare di speranza e di vita. La mostra - sotto l'egida dell'Assessorato alla Cultura della Città di Napoli, il patrocinio morale della Società Italiana dei Francesisti S.I.DE.F. e del Centro Unesco Caserta, la collaborazione degli studenti della Cattedra di Culture materiali del Mediterraneo del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale della SUN -  non vuole essere un messaggio utopico, ma una sollecitazione rivolta ai visitatori perché si liberino dai vincoli dell'indifferenza e dell'apatia e intraprendano la personale, piccola marcia per la pace, ciascuno secondo le proprie capacità e possibilità. Carla Castaldo affida il suo messaggio all'arte, come linguaggio universale, dipingendo su piastre di porcellana, con una personale reinterpretazione dell'antica tecnica della "decorazione a terzo fuoco". Attraverso  le linee e le stesure cromatiche esprime il proprio universo emozionale e conduce l'osservatore in mondi fantastici, liberi da vincoli spazio-temporali e dal predominio della ragione, parlando di pace, condivisione e speranza:  oltre il buio c'è la luce, che può essere trovata solo se la si cerca  con determinazione. La mostra trova la sua sede ideale nelle Carceri di Castel dell'Ovo, spazio misterioso e magico che invita alla riflessione. Il tufo a vista delle pareti e delle coperture a volta, l'assenza di finestre e la presenza lungo le pareti di tre varchi chiusi da cancelli verso il buio - non soltanto fisico - comunicano sopraffazione e sofferenza: è questo, quindi, il luogo adatto per accompagnare il visitatore in un viaggio introspettivo alla ricerca del proprio sé. L'allestimento con materiali umili vuole sottolineare che in questa società dell'apparire, degli sprechi e della volgarità esistono percorsi alternativi per ritrovare il senso del bello e del buono, che abbiamo smarrito, e dialogare con semplicità di pace, uguaglianza e rispetto per la natura e gli animali. Un grande uccello con sottili piume dorate, sulla grata posta di fronte all'ingresso, vuole essere il simbolo di libertà e di gioia contro il quotidiano della nostra epoca, oggettivamente drammatica.
All'inaugurazione, il 6 febbraio p.v. alle ore 17, interverranno l'Assessore alla Cultura della Città di Napoli Nino Daniele, la prof. Jolanda Capriglione, Docente di Estetica del Paesaggio e dell'Architettura della SUN e Presidente del Centro UNESCO Caserta, l'arch. Mario de Cunzo, già Dirigente MiBACT, con la partecipazione straordinaria  dell'attrice Anna Maria Ackermann.

 
 
Inaugurazione 6 febbraio 2016, ore 17,00
Dal lunedì al sabato ore 10,00-13,00 e 14,00-18,00. Domenica ore 10,00-13,00.
Ingresso libero
 
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