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XV Congresso Nazionale di Arcigay

Il XV Congresso nazionale di Arcigay aprirà il 13 novembre 2015 a Napoli, al Maschio Angioino con il Sindaco Luigi de Magistris, Roberto Saviano e Ivan Cotroneo.
 
XV Congresso Nazionale di Arcigay
 

Da venerdì 13 a domenica 15 novembre 2015 141 delegati in summit per celebrare il trentennale ed eleggere la nuova dirigenza. Si aprirà il 13 novembre a Napoli, nella sala dei Baroni del Maschio Angioino, il 15esimo Congresso nazionale di Arcigay, dal titolo "Uguali amori, uguali diritti", che definirà le nuove cariche sociali dell'associazione e le linee politiche del triennio 2015/2018. Dopo la prima giornata aperta al pubblico il congresso proseguirà, il 14 e il 15 novembre, al Grand Hotel Parker's, un luogo simbolicamente rilevante perché è proprio al Parker's che trovò alloggio, nel suo viaggio a Napoli, lo scrittore Oscar Wilde, che altri albergatori avevano cacciato a causa della sua omosessualità.

Non solo: è all'hotel Parker che nel 1943, al termine delle celebri Quattro giornate, i nazisti si arresero a una popolazione che li aveva sconfitti: è infatti nelle stanze di uno dei più antichi alberghi partenopei che venne siglata la resa che portò alla liberazione degli ostaggi dello stadio del Vomero e alla conseguente partenza dei tedeschi. Il XV Congresso nazionale di Arcigay celebra il trentennale di Arcigay, che nel marzo del 1985 divenne un'organizzazione nazionale, nella quale confluirono diversi circolo da tutta Italia. Nella giornata di venerdì 13 al Maschio Angioino, alcuni tra i fondatori interverranno per celebrare questo anniversario. Inoltre, è la prima volta che un congresso nazionale di Arcigay si tiene in una città del sud: la scelta vuole essere un riconoscimento della grande rete di attiviste e attiviste che nelle città del meridione hanno dato vita a numerosi circoli e prodotto un cambiamento reale, al punto che sono proprio le città del Sud in molti casi a farsi promotrici di buone pratiche e modelli innovativi nel campo dell'inclusione e del riconoscimento dei diritti di tutte e tutti.

Al XV Congresso nazionale di Arcigay prenderanno parte 141 delegati e delegate provenienti dalle 55 province italiane in cui sono attivi circoli Arcigay, eletti ed elette durante i congressi territoriali. A loro spetterà, durante le giornate di sabato e domenica, il dibattito sull'unica mozione in corsa - "Diritti alla felicità", che esprime le candidature di Flavio Romani presidente e Gabriele Piazzoni segretario nazionale - e sui numerosi ordine del giorno e raccomandazioni che giungono dalle sedi territoriali. I lavori saranno articolati in sei commissioni tematiche.

La giornata inaugurale invece, venerdì 13 novembre, vuole costruire un dibattito ampio e con molte voci sullo stato dei diritti delle persone glbt in Italia. I lavori si apriranno alle 14 con l'inizio degli accreditamenti nella Sala dei Baroni del Maschio Angionino, la sala più grande del castello che fino al 2006 ha ospitato le riunioni del Consiglio Comunale. Poi dalle 15 inizieranno gli interventi, aperti dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, l'assessore alle Pari Opportunità della Regione Campania, Chiara Marciani su delega del Presidente. Durante il pomeriggio si alterneranno numerosi e numerose rappresentanti di associazioni, istituzioni, partiti, sindacati, italiani e stranieri. Porteranno il loro saluto anche l'autore e regista Ivan Cotroneo, lo scrittore Roberto Saviano (in video) e il costituzionalista Massimo Villone.

Sabato 14 novembre, inoltre, i delegato e le delegate di Arcigay accoglieranno inoltre la testimonianza di Brian Sheehan, membro del board di Ilga Europe (International gay & lesina association), direttore di GLEN (Gay and Lesbian Equality Network) e co-direttore di Yes equality, la mobilitazione che in Irlanda ha portato alla vittoria del "Sì" al referendum sull'introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Sheehan verrà introdotto dall'onorevole Daniele Viotti, co-presidente dell'intergruppo lgbti del Parlamento europeo. Infine domenica mattina l'assemblea accoglierà il saluto di Gil Hovav, giornalista gay israeliano.

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