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Seminario di studio su Il Libro Rosso di Carl Gustav Jung

Sala Capitolare del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore Vico San Domenico Maggiore, 8 Napoli

Venerdì 13 novembre 2015 dalle ore 17.00

 

Introduce Nino Daniele, assessore alla cultura e al turismo; intervengono Antonio Vitolo, psicologo analista junghiano, didatta AIPA Roma, Ferdinando Testa, psicologo analista junghiano, didatta CIPA Catania, Angelo Malinconico, psichiatra analista junghiano, didatta AIPA Roma, Mimmo Grasso, poeta, Paola Russo, psichiatra analista junghiana, didatta AIPA Napoli.
Nel corso della serata, Intermezzi musicali con il Quartetto Musicalfa (Mauro Bibbò (flauto traverso), Mario dell'Angelo (violino), Luigi Tufano  (viola), Vincenzo di Somma (violoncello)Domenico Cimarosa, Quartetto n. 6 in La minore (allegro, adagio, allegro finale) Giovanni Paisiello, Quartetto II opera 23 (andante poco adagio, rondò allegretto).
Opera alla quale Jung lavorò per sedici anni, fra il 1914 e il 1930, il Libro Rosso è un'intima testimonianza del viaggio "negli abissi della psiche" dello psicanalista svizzero.
Il Libro Rosso, pieno di virtuosismi calligrafici e immagini fantasmagoriche, è da collocarsi al centro di una straordinaria sperimentazione artistica e psicologica che ne fa un unicum nel panorama novecentesco.
Sonu Shamadasani, curatore del Libro Rosso e autore del saggio introduttivo, ci dice:
Credo che dopo la pubblicazione del Libro Rosso non si potrà più leggere Jung allo stesso modo. è la sua opera più letteraria, che, in forma narrativa, anticipa i grandi temi dei suoi libri scientifici: l'inconscio collettivo, gli archetipi, il Se', l'ombra, la questione del male, l'individuazione. Qui le relazioni pericolose con le profondità della psiche non sono mediate dall'erudizione del ragionamento, ma è materia nuda, che bruca. Lo stesso Jung la definì un'esperienza primordiale. Per renderla, qui utilizza gli strumenti dell'artista più che quelli dello studioso. Con un
parallelo, si potrebbe dire che il Libro Rosso è per Jung l'equivalente di Così' parlò Zarathustra nell'opera di Nietzsche.

 
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