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Mostra "L'Italia intatta di Gennaro Della Monica"

 

Sale espositive di Castel dell'Ovo dal 7 novembre al 10 gennaio 2015

Mostra promossa da Comune di Teramo, Comune di Napoli, Fondazione Marchesa Carla de' Petris
 A cura di: Philippe Daverio, Paola Di Felice, Cosimo Savastano, Claudio Strinati

L'omaggio è all'artista Gennaro Della Monica (Teramo, 1836-1917) sulla cui produzione pittorica  si intende proporre al grande pubblico una mostra itinerante per svelarne le sorprendenti vene di modernismo che lo collocano lungo rotte di scambi culturali forse insospettabili per chi si limiti a giudicarlo col metro del pittore di soggetti storici e mitologici. E' in realtà, pittore d'avanguardia per i suoi temi paesaggistici, ricchi di suggestioni che rinviano all'impressionismo francese e alla "macchia dei toscani"; scultore di pregio, oltre che architetto e direttore dei lavori per la realizzazione di un borgo medioevale di notevolissime qualità architettoniche, che si intende restaurare e valorizzare per la sua connotazione di eccellenza strutturale e storica, Gennaro Della Monica rappresenta la punta di diamante di una serie  di espressioni artistiche abruzzesi che da tempo si è cominciato a valorizzare, sottraendole al cono d'ombra che le ha caratterizzate sino per un lunghissimo arco di tempo.
L'evento espositivo avrà anche l'obiettivo di sottolineare il forte legame con l'Accademia napoletana dell'Ottocento del nostro, uno di quei "napoletani d'Abruzzo" che apportò linfa vitale allo sviluppo dell'importante scuola ma che, soprattutto, aderì alla Scuola di Resina, chiamata anche Repubblica di Portici, un movimento radicalmente innovativo e polemico nei confronti di ogni compiacimento edonistico e illustrativo e favorevole ad un continuo approfondimento della conoscenza del "vero poetico". E in effetti, sostenitrice di un nuovo concetto di realismo che non atteneva alla realtà di luoghi o fatti da descrivere minuziosamente, seppure priva di un'esplicita dichiarazione programmatica, la Scuola di Resina, promossa da Marco De Gregorio, ebbe le adesioni successivamente di Federico Rossano, il giovane Giuseppe De Nittis e il toscano Adriano Cecioni che, assieme a Giuseppe Abbati, contribuì a diffondere a Napoli le novità figurative dei macchiaioli dalla Toscana, Antonio Leto, Alceste Campriani, Francesco Lojacono, Federico Cortese  Eduardo Dalbono, e lo stesso Gennaro Della Monica, amico fraterno di Marco De Gregorio. E non da ultimo la mostra intende sottolineare l'azione creativa di un artista che, al pari di numerosi altri tra '800 e '900, stabilirono un rapporto rinnovato con la natura e l'ambiente dipingendo tele che fissarono per sempre la bellezza di luoghi naturali nell'intera Italia, fotografia creativa di una nazione che sta perdendo con  la memoria il senso di una bellezza antica.

 
 
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