Qest'anno si ricorda Ottaviano Augusto imperatore a duemila anni dalla morte. Passata, per fortuna e speriamo per sempre, la retorica del fascismo e la tronfia celebrazione del "destino imperiale di Roma" è tuttavia giusto ripensare a una figura straordinaria della storia nostra e di quella universale e renderle omaggio. Un omaggio opportuno e doveroso, anche per noi napoletani. Come la maggior parte degli imperatori romani dei primi due secoli, infatti Ottaviano Augusto fu un po' napoletano, anche se l'aristocratica polis greca di allora non somigliava alla Napoli che noi conosciamo, ed è poi improbabile che egli frequentasse molto le strade affollate del centro e le botteghe del mercato (l'agorà si trovava, anzi si trova e si può visitare sotto piazza San Gaetano, nel cuore del Centro antico).
A Posillipo si, avreste potuto incontrarlo... Nella meravigliosa villa (è ancora la, alla Gaiola;che spettacolo!) che il cavaliere Publio Vedio Pollione aveva fatto costruire qualche decennio prima e che alla sua morte entrò a far parte del patrimonio dell'Imperatore. Di Augusto stesso, dunque e di tutti i suoi successori almeno fino ad Adriano. Augusto morì poi a Nola, non molto lontano da Napoli, il 19 agosto dell'anno 14, esattamente duemila anni fa. "Acta est fabula" (la commedia è finita) furono secondo Svetonio le sue ultime parole. Ambigua sincerità di un despota, o piuttosto consapevolezza del limite del potere , persino nell'uomo che era stato per decenni il più potente del mondo, o di una verità che non si può dire se non in punto di morte. Ma come ricordare in maniera degna un personaggio storico così decisivo e complesso, senza scadere nella retorica e senza la pretesa di promulgare chissà quale inedita verità? Un lampo di luce, linee di colore che richiamano le linee e i colori del nostro golfo, dei luoghi che egli stesso ammirò e di cui fu ospite, poche frasi o parole nella bella capitale quadrata, a richiamare res gestae, imprese, azioni, pensieri inestricabilmente a noi lontani e vicini. Ringrazio Romualdo Schiano per aver saputo rispondere con le sue opere a questa domanda e, dunque, per aver offerto a Napoli, con libero gesto d'artista, l'occasione di ricordare e ripensare, in maniera originale e stimolante, la vita e la vicenda storica del primo imperatore: Gaius Julius Caesar Octavianus Augustus... neapolitanus!
L'Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli
Nino Daniele