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Nino Tricarico - Sulla soglia dell'astrazione, opere scelte: 1984/2014

 
A cura di Massimo Bignardi
Napoli, Castel Nuovo (Maschio Angioino) Sala Carlo V
1 - 23 Ottobre 2014
Vernissage ore 17,00

 
Mercoledì 1 ottobre alle ore 17,00, nella sala Carlo V di Castel Nuovo (Maschio Angioino) di Napoli, la prof.ssa Mariadelaide Cuozzo dell'Università di Basilicata, presenterà la mostra personale di Nino Tricarico, dedicata alle esperienze condotte dall'artista in quest'ultimo decennio. La mostra, curata da Massimo Bignardi (Università di Siena), riassume la proiezione impressa da Tricarico alla sua pittura, giungendo, nelle ultimissime tele, ad una libera coniugazione dell'astrazione. Sulle pareti della storica sala poco più di trenta dipinti, centrati sul dialogo tra lo spazio del visibile, la percezione emotiva della realtà, e la traduzione che l'emozione ne fa: una traccia espositiva che l'artista ha voluto far precedere da alcune grandi tele realizzate tra gli anni Ottanta e Novanta, quando con altri artisti italiani ha dato vita alla pagina del "Nuovo lirismo astratto".

Accompagna l'esposizione la prima completa monografia (Gutenberg Edizioni) dedicata all'artista lucano, la cui pittura testimonia di un rinnovato sguardo che va al di là del paesaggio, dei suoi miti e delle sue memorie, introdotta da un saggio di Massimo Bignardi e Giorgio Patrizi. «A distanza di circa trent'anni - scrive Bignardi -, eccomi a ripensare ad esperienze nelle quali si è formata la nostra sodale amicizia, il rapporto stretto di una militanza all'interno di quanto accade oggi: Nino sul versante della pittura a calibrare il segno, a pesare il colore a far sì che la soglia - il limen richiamato da Orazio - non sia traccia del confine bensì del contatto, foriero dell'incontro, del dialogo. Ed io, invece, a farmi, quanto possibile, compagno di strada di chi osserva la tela, affacciandomi io stesso oltre il limen, sull'universo che l'arte apre ai nostri occhi.»

Per Mariadelaide Cuocco «l'emozione generata dalla visione della natura non è che la via che porta alla visione interiore e la luce lunare si traduce così in quel varco per l'infinito che è il motivo portante dell'intero ciclo. L'alto e il basso, attraversati dalla luce, entrano in contatto e l'infinito si può percepire dall'interno della condizione esistenziale tramite il sentimento della natura, che conduce al Sublime. [...]Egli segue nel dipingere un procedimento simile a quello che applica nella scrittura, in entrambi i casi partendo dal reale per operarne una trasfigurazione, che nella scrittura porta spesso dall'aneddoto a una dimensione antropologica e sociale, mentre in pittura conduce dal particolare all'universale come tensione metafisica.»

La mostra resterà aperta fino al 23 ottobre 2014
 
 
 
In principio: la materia e la luce, 2014, olio su tela garza e sabbia, cm. 125x125
In principio: la materia e la luce, 2014, olio su tela garza e sabbia, cm. 125x125
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