La zuppa del demonio di Davide Ferrario, tra i titoli più applauditi ed amati alla 71° Mostra del Cinema di Venezia, è l'anteprima assoluta, giovedì 11 settembre (ore 20.30) proposta dalla nuova programmazione di Venezia a Napoli - il cinema esteso. "La zuppa del demonio" trae il suo titolo dal termine usato da Dino Buzzati nel commento a un documentario industriale del 1964, Il pianeta acciaio, per descrivere le lavorazioni nell'altoforno. Cinquant'anni dopo, quella definizione è una formidabile immagine per descrivere l'ambigua natura dell'utopia del progresso che ha accompagnato tutto il secolo scorso. È questo il tema del film: l'idea positiva che per gran parte del Novecento ha accompagnato lo sviluppo industriale e tecnologico. "Perché è facile oggi inorridire - sottolinea il regista Ferrario - davanti alle immagini d'archivio (tratte proprio da Il pianeta acciaio) che mostrano le ruspe fare piazza pulita degli olivi centenari per costruire il Tubificio di Taranto (l'odierna ILVA): eppure per lungo tempo l'idea che la tecnica, il progresso, l'industrializzazione avrebbero reso il mondo migliore ha accompagnato la generazione nata durante il miracolo economico italiano". La particolarità del film di Davide Ferrario è nella bellezza delle immagini, che provengono dall'Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa di Ivrea, e nella profondità delle parole che le accompagnano, tra testi e citazioni appropriate da una varietà di autori, tra i quali Marinetti, Gadda, Buzzati, Parisi, Giorgio Bocca, Bianciardi, Calvino, Levi, Pasolini, Volponi. Un film, nelle parole del regista "fatto per capire come siamo arrivati dove siamo ora". |
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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