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La commedia nell'arte: omaggio a Dante e alla terra del fuoco

Castel dell'Ovo 18-31 luglio 2014

 "Nel poeta e nell'artista c'è l'infinito" (Victor Hugo)

"La Commedia nell'Arte" è un vero e proprio omaggio che nell'anno del Forum Universale dele Culture viene dedicato al capolavoro dantesco. Come si sa del resto, niente come "La "Commedia", può definirsi più universale,tanto è vero che in epoca recente è stata oggetto di approfondimenti internazionali "altri", vale a dire appannaggio di altri linguaggi: "scenici" o "teatrali" fino a ieri misconosciuti ma capaci di rivelare sempre uno spessore di inaudito vigore. Di volta in volta cioè il poema dantesco è diventato recital o performance, opera lirica ed altro ancora in un coacervo di alternative e proposte che appaiono alla fine tutte legittime e significative. E' noto infatti il successo che vanno riscontrando in tutta Italia (ed ora anche all'estero) le "letture" di Roberto Benigni od anche il favore con cui è accolta l'opera rock di Gianna Nannini ispirata al famoso canovaccio dantesco della Pia dei Tolomei. E la stessa "Commedia" nel suo insieme si è fatta addirittura musical di respiro internazionale.
Per quanto riguarda più specificatamente l'arte figurativa, nel corso dei secoli non sono stati certo pochi gli autori, anche di grande talento,che hanno tradotto in opera pittorica il superbo affresco dantesco e l'hanno fatto a seconda dei casi con intenti realistici o visionari, laici o cristiani ma sempre con una passione che poi è alla base del fascino che emana appunto dalla "Commedia". Solo per citare qualche nome, a Dante si sono avvicinati nel corso dei secoli grandissimi nomi dell'arte figurativa, da Botticelli a Salvador Dalì, da Piero della Francesca a Chagall. La realizzazione di Vanni Rinaldi, che da tempo va commentando le opere dell'arte poetica e letteraria, si inserisce a buon titolo in questo illustre contesto. Solo che come nessuno dei suoi predecessori aveva mai tentato di fare, Rinaldi ha inteso affrontare il mondo dantesco nella sua complessità ed interezza interpretando a suo modo le tre cantiche ed i cento canti del poema nell'arco di un lavoro decennale. Questo vuol dire che la determinazione dell'artista a farsi interprete (non illustratore tanto per precisare, come ebbe a fare Gustavo Dorè) dell'universo dantesco è diventata essa stessa una componente stabile del suo modo di elaborare e comporre l'opera pittorica, nel senso che la sua sensibilità visionaria, che passa attraverso echi surrealistici o suggestioni informali ed ancora spazia dalla "Nouvelle Figuration" al cosiddetto realismo esistenziale, finisce per coincidere in questo lungo arco di tempo con la cifra stessa, più riconoscibile ed apprezzabile, del suo personalissimo ed inconfondibile stile.
Ad integrare la proposta dantesca ed a testimonianza della universalità della poesia della "Commedia", si affiancano altri momenti tipici della creatività artistica e che suggellano in qualche misura il "fuoco" stesso che anima qualsiasi impeto creativo: le opere di Demet Kisiltas al tempo stesso vicine e lontane al dolore e alla grazia che l'opera dantesca trasmette,fanno rivivere l'impeto e la forza della natura attraverso il magma incandescente del vulcano, un fuoco che è al tempo stesso ernegia vitale e furia devastatrice. Il tutto per sottolineare infine come l'impegno culturale degli artisti e dei poeti, ponendo l'accento sulla eccezionale attualità dell'opera dantesca, ci inviti a riflettere, oggi più che mai, su temi e concetti che proprio perchè espressione inimitabile dell'arte e della poesia di tutti i tempi, ci coinvolgono in una appassionato ripensamento dei valori della nostra vita e del tempo in cui viviamo.

Antonio Filippetti
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