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Progetti realizzati dal Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria

ll Comune di Napoli ha già da due anni intrapreso con il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria un percorso di sensibilizzazione della società civile verso azioni di prevenzione e riduzione delle diverse forme di esclusione sociale legate al mondo carcerario attraverso l'organizzazione di alcuni eventi pubblici tra cui la "II giornata della legalità della pena" e  due edizioni della mostra mercato dal titolo "ArtigiaNato in carcere",  ottenendo grande riscontro da parte dei cittadini.
 
E' per questo motivo che si intende segnalare alcuni dei  progetti  portati avanti dal PRAP qui di seguito indicati:

1) COOPERATIVA SECONDIGLIANO RIFIUTI

Si tratta di una Cooperativa sorta all'interno del Centro Penitenziario di Secondigliano, in seguito a convenzione sottoscritta nell'anno 2009 tra la Direzione di detto Istituto  e la Cooperativa LIASA 9.7.  Essa è impegnata nell'attività di lavorazione e riciclo dei rifiuti solidi non organici (plastica, legno, carta) recuperati attraverso la raccolta differenziata "cella per cella" e impiega n. 12 detenuti regolarmente assunti grazie anche alle agevolazioni fiscali e contributive previste dalla cd. "Legge Smuraglia". L'impianto di lavorazione dei rifiuti sorge su un area di circa 2500 mq. sita all'interno del penitenziario. Il progetto, primo del suo genere in Italia, è stato considerato dall'Amministrazione un modello esportabile anche in altre regioni, come testimonia analoga attività successivamente avviata presso Roma Rebibbia.

2) LABORATORI TEATRALI

Costituiscono ormai da molti anni una presenza costante negli Istituti della regione, essendo riconosciuta la loro elevata valenza trattamentale oltre che ricreativa. Nel 2013 il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria ha finanziato 7 progetti in altrettanti Istituti, mentre in molti altri sono attivi laboratori tenuti da volontari o anche da Funzionari dell'Area trattamentale. Il più delle volte vengono costituite delle vere e proprie "compagnie"  che hanno avuto la possibilità di esibirsi davanti ad un "vero"  pubblico, soprattutto in occasione della Rassegna di Teatro "Il carcere possibile", organizzata in collaborazione con l'ononima Associazione onlus e con il Teatro Mercadante di Napoli. La manifestazione, arrivata nel 2012 alla sua ottava edizione, vede la  rappresentazione di spettacoli originali, scritti per l'occasione, che non di rado hanno riscosso un notevole successo sia presso il pubblico presente agli spettacoli, sia presso gli "addetti ai lavori" e la critica specializzata, rivelando il grande lavoro svolto dai detenuti-attori prima su se stessi e poi sul copione.

3) CAFFE' LAZZARELLE

Nonostante si tratti di un attività realizzata presso la Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli, e quindi esterna al territorio del Comune di Napoli, è importante menzionare il progetto "Caffè Lazzarelle", che, nonostante risalga al 2007,  è stato avviato ufficialmente solo nel 2010 a causa di prassi burocratiche alquanto lunghe e complesse che ne hanno ritardato la realizzazione pratica. Esso nasce dalla stipula di un protocollo di partenariato con l'Associazione "Il Pioppo Onlus", l'Associazione "Giancarlo Siani" e la Cooperativa "Officinae ECS", con la Regione Campania quale Ente finanziatore. Consiste nella produzione, da parte di un gruppo selezionato di detenute della C.C.F. di Pozzuoli regolarmente assunte), di un caffè ottenuto da una pregiata miscela di chicchi provenienti da paesi asiatici, africani e sudamericani. Tutte le fasi della lavorazione del prodotto si svolgono in apposito locale sito all'interno dell'Istituto. Il caffè viene commercializzato in confezioni da 250 gr. (macinato), da 1 kg. (in grani), o in apposite confezioni-regalo. Attualmente esso viene venduto in prevalenza solo in occasione di fiere e manifestazioni o presso esercizi specializzati nel "commercio solidale". Essendo un attività che, dopo il suo avviamento, è tenuta ad autofinanziarsi, pena la sua stessa sopravvivenza, appare chiaro come essa necessiti di ogni forma di pubblicità possibile.

4) CORSI PER CUOCHI

Da anni il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria ha instaurato un rapporto di collaborazione molto proficuo con l'Associazione Nazionale Cuochi e l'Associazione "Il carcere possibile onlus", per l'organizzazione di corsi per cuochi all'interno degli 
Istituti, tenuti da professionisti appartenenti all'Associazione stessa. Questi laboratori hanno sempre riscosso un notevole apprezzamento da
parte della popolazione detenuta, considerati anche i potenziali sbocchi lavorativi derivanti dall'acquisizione di competenze nel campo della cucina e della gastronomia. In particolare, riferendosi al territorio cittadino, il PRAP Napoli ha finanziato per quest'anno un corso presso il Centro Penitenziario di Secondigliano che si ritiene, seguendo l'onda dei precedenti, riscontrerà analogo successo in termini di interesse e partecipazione.

5) ATTIVITA' SPORTIVE ORGANIZZATE DAL CONI

A partire dal 2012, è stata avviata dal PRAP Napoli la collaborazione con il CONI Campania per l'organizzazione di attività sportive all'interno degli Istituti. Anche in questo caso il Provveditorato è intervenuto con dei finanziamenti che, sia pur nella loro esiguità, a causa delle esigenze di bilancio, possono essere considerati come una forma di rimborso spese per gli istruttori impegnati nel progetto. Oltre che in altri penitenziari della Campania, i corsi sono attivi in particolare presso il Centro Penitenziario di Secondigliano e la Casa Circondariale "G. Salvia" di Napoli. In quest'ultima si è tenuta, in data 9 aprile 2013, un affollata conferenza stampa che ha ottenuto un notevole eco presso i media locali (fra tutti "Il Mattino"), preceduta dalla partita inaugurale del torneo di basket, sport che è oggetto del corso in detto Istituto. Si sottolinea come le attività sportive all'interno degli Istituti Penitenziari, pur non avendo valenza formativa e lavorativa, rivestano un'importanza fondamentale nello stemperare le inevitabili tensioni comportate dalla detenzione e nella prevenzione delle patologie collegate all'inattività fisica e all'ozio forzato.
 

L'obiettivo di queste iniziative è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla possibilità concreta di recupero e reinserimento nella società di coloro che hanno vissuto l'esperienza carceraria anche attraverso la realizzazione di progetti come quelli descritti che si propongono di condurre i detenuti alla riconquista della dignità della persona e, quindi, della nostra società.

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