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Sono pubblici i dati relativi alle attivazioni/cessazioni dei rapporti di lavoro al 31/12/2012

L'elaborazione è stata curata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e da Italia Lavoro.
Gli ultimi dati riguardano i movimenti dei rapporti di lavoro in Italia nel periodo ottobre-dicembre 2012, dai quali si ricava che le assunzioni sono state circa 2.300.000, con un calo del 5,8% rispetto al medesimo trimestre del 2011, mentre i rapporti di lavoro cessati sono stati poco più di 3.000.000, con una leggera diminuzione (-0,2%) rispetto al quarto trimestre 2011.

Le cessazioni sono diminuite nell'Industria (-6,3%) e sono aumentate nell'Agricoltura (+1%) e nei Servizi (+1%).
Rispetto alla tipologia contrattuale il 63,6% delle assunzioni effettuate nel quarto trimestre 2012 è stato formalizzato con contratti a tempo determinato (1.513.150 unità), il 19,6% con contratti a tempo indeterminato (397.059 unità) e l'8,8% con contratti di collaborazione (166.384 unità). I rapporti di apprendistato sono 58.117, pari all'1,5% del totale.

In allegato, la nota che riporta i dati a livello nazionale e le tabelle in formato .xls che riportano attivazioni e cessazioni per genere dei lavoratori, tipologia di contratto e settori di attività economica nonché un interessante focus quadriennale (2009 - 2012) per regione (tab 12 e tab.13).

Per quanto attiene la Campania, nel 2012 (sui 4 trimestri)) sono stati attivati 825.530 rapporti di lavoro su un totale di 504.095 lavoratori (1,63 numero medio attivazioni per lavoratore). Le cessazioni, nello stesso periodo, sono state 821.768 su un totale di 506.476 lavoratori (1.62 numero medio cessazioni per lavoratore).
 
E' doveroso un approfondimento sui dati del rapporto sulle CO pubblicato qualche giorno fa, anche perché ci aiuta a leggere le dinamiche del mercato del lavoro con un occhio diverso e più analitico. Le considerazioni che seguono sono un estratto di quanto pubblicato sul sito istituzionale del MLPS, sulla scorta di riflessioni comuni e condivise. Il perdurare della crisi economica non ha consentito alla recente riforma del mercato del lavoro di produrre rapidamente gli effetti previsti, in particolare con riferimento all'auspicata diminuzione del tasso di disoccupazione. La modifica degli aspetti normativi dei rapporti di lavoro è purtroppo avvenuta senza il supporto delle risorse economiche necessarie sia per rilanciare i nuovi percorsi di inserimento lavorativo, primo fra tutti l'apprendistato, sia per incidere sull'elevato costo del lavoro.

La situazione di difficoltà del mercato del lavoro italiano è colta anche dai dati del Sistema informativo delle Comunicazioni Obbligatorie (CO), che trimestralmente dà conto delle attivazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato. Va precisato che i dati del sistema CO sono riferiti ai rapporti di lavoro e non ai singoli lavoratori. Pertanto, un lavoratore che, in uno stesso trimestre venisse assunto e licenziato più di una volta (tipologia non infrequente in lavori di tipo stagionale) viene corrispondentemente registrato più di una volta dal sistema CO. Con riguardo ai dati pubblicati dal Ministero del Lavoro la scorsa settimana si segnalano, nel IV trimestre del 2012, 2.269.764 nuovi rapporti di lavoro e 3.205.793 contratti di lavoro conclusi.

Con riferimento ai nuovi rapporti, l'incertezza economica ha spinto le imprese a soddisfare la domanda di lavoro con contratti a tempo determinato (per lo più di breve durata) che costituiscono oltre la metà dei nuovi rapporti di lavoro e sono in lieve aumento rispetto allo stesso trimestre dell'anno 2012 (+0,5).

Per quanto concerne le cessazioni, i licenziamenti sono aumentati di 43.256 casi con una variazione in aumento del 15,1% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Infine, oltre il 35% delle cessazioni riguarda la conclusione dei rapporti di lavoro a tempo determinato.

Con riguardo ai licenziamenti, i dati delle CO non distinguono tra imprese con più o meno di 15 dipendenti, e pertanto non consentono inferenze su possibili nessi di causa-effetto tra il nuovo articolo 18, ne' consentono di cogliere le conseguenze di crisi aziendali non transitorie che sfociano in procedure di cassa integrazione straordinaria. Nel sistema CO sono inclusi i licenziamenti collettivi ex legge n. 223/91, i licenziamenti individuali per giusta causa, il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, quello per giustificato motivo soggettivo, il licenziamento per giusta causa durante il periodo di formazione.

 
 

Enrico Panini
Assessore al Lavoro, Gestione delle crisi e Politiche di Sviluppo

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