Castel dell'Ovo: Campi cromatici - mostra di Nunzio Figliolini

L'artista, come ha affermato Giorgio Di Genova, ha una impostazione pittorica dove "un aspetto della tenzone espressiva, si ottiene dallo scontro tra Chaos ed ordo, tra istintualità e razionalità, ambedue congenite al suo temperamento". Le coordinate concettuali di questa mostra al Castel dell'Ovo - luogo "al confine" tra terra e mare - affondano lo sguardo in quei luoghi della memoria collettiva dove, le radici che ci danno la nostra specifica identità rivelano la loro persistente presenza. Tutte le opere fanno riferimento "al confine" tra passato e presente: una poetica, definita da Gilda Luongo, a rizoma, la cui forza espressiva del colore si irradia in innumerevoli rivoli biomorfici di un'intensità spiralica, fatta di Trame d'oltre. Un artista che fa della sua terra un ponte, da cui dipartono connettivi originali con l'intera produzione dell'arte contemporanea americana ed europea. L'Artista nella sua opera, ha dato sfogo a manipolazioni varie e variate, che nel loro insieme costituiscono le sismografie psicofisiche di un personale cimento dell'armonia e dell'invenzione segnica. Il viaggio delle dita solcanti la densità del colore, diviene così il gesto germinale in virtù del quale l'artista conferisce esistenza a uno schema di immagini che, con il loro lento distaccarsi dal fondo, lambiscono la carica vitale tipica dei ritratti di altre epoche della storia dell'arte. I suoi gesti sono calmi, si muovono dentro un'architettura di segni cadenzati che ricordano la pittura d'azione di Rothko. L' arte appercettiva dai campi cromatici implosivi, cade come una meteore biomorfica nel sogno espanso della visione, aprendo percorsi inediti per la ricerca di luoghi essenziali del senso del fare anima. Il viaggio di Figliolini ci porta nei luoghi dove la poetica dei sogni ha la sua presenza, lì dove il bambino ludens ci avvolge e crea, incamminandosi da qui, verso l'io della "solidarietà planetaria", disegnando un mondo variegato dalla consapevolezza individuale, dal rispetto della natura e dell'altro da sè.