Comune di Napoli - Cultura - Patrimonio Artistico e Museale - museo aperto "le vie dell'arte" - da piazza Mercato al Corso Umberto I (Rettifilo) - basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore
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Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore

Interno

La prima costruzione risale al XII secolo ad opera dei monaci carmelitani provenienti dall'Oriente. La chiesa fu riedificata a partire dal 1301 e nel XIV secolo subì ulteriori trasformazioni per essere poi modificata ed abbellita nei secoli XVII e XVIII. Si accede alla chiesa attraverso un vestibolo d'ingresso, e l'interno a navata unica presenta cappelle su entrambi i lati. La decorazione barocca (1755-56) è opera di Nicola Tagliacozzi Canale, che disegnò stucchi, marmi policromi commessi ed intagli lignei. Sopra l'ingresso si ammira un grandioso organo con un'artistica cantoria.
 
Nella navata sono poste due statue, entrando a destra la statua di San Michele Arcangelo attribuita a Girolamo Santacroce, sul lato opposto il monumento funebre a Corradino di Svevia. Sopra un palco pensile, posizionato sotto l'arco trionfale, entro un tosello è custodito un crocifisso ligneo della seconda metà del XIV secolo.
 
 La tradizione vuole che nel 1439, durante l'assedio Aragonese, il Cristo in croce abbassò il capo schivando un proiettile. Nelle cappelle si ammirano le tele di Mattia Preti, Giovanni Sarnelli, Matteo Bottigliero, Francesco De Mura, Francesco Solimena, Antonio Sarnelli ed altri. Nel presbiterio in quattro nicchie sono poste urne di alabastro orientale. L'altare, ricco di marmi commessi, è opera di Pietro e Giuseppe Mazzetti. La cappella della Vergine del Carmelo, detta anche "La Bruna", ha accesso dallasagrestia. La tavola trecentesca raffigurante la Vergine in atteggiamento tenero verso il Divin Figlio, è situata entro un'edicola marmorea della bottegadi Bartolomè Ordonez, con profeti, angeli e Risurrezione.
 
La Sagrestia presenta armadi lignei opera di G. B. Bisogni ed affreschi di Filippo Falciatore, raffiguranti santi e sante carmelitane. Da sotto il monumentale campanile, rifatto dall'architetto Giuseppe Nuvolo nel XVII, con la cupola a forma di cipolla ricoperta di embrici maiolicati, si accede all'unico chiostro superstite. Altri due chiostri furon odemoliti per l'ampliamento di via Marina.